Gruppi consiliari, anche bilanci in rosso

La Procura ha aperto un’inchiesta e affidato i controlli alla Finanza. Pubblicata online la rendicontazione dei contributi


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sebbene non sia ancora possibile tirare le somme sull’inchiesta aperta dalla Procura – che ha affidato alla Guardia di Finanza il compito di spulciare una ad una le spese sostenute dai vari gruppi consiliari nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013 - ora se non altro è possibile farsi un’idea di come i politici locali abbiano speso i contributi a loro assegnati, che sono commisurati alla consistenza di ciascuna forza. I controlli affidati alle Fiamme Gialle mirano a verificare «la riconducibilità delle varie spese ai compiti istituzionali». Saranno controlli sia formali che di merito e i baschi verdi cercheranno di verificare, presumibilmente nell’arco di alcuni mesi, «l’effettività delle spese sostenute».

La segnalazione giunta in Procura, lo ricordiamo, riguardava un solo gruppo ma dopo le prime verifiche si è deciso di estendere i controlli a tutte le forze politiche.

Rendicontazioni online. L’apposita disciplina, come si legge sulla stessa homepage del Consiglio provinciale, prevede che ciascun capogruppo debba inviare alla presidenza una dichiarazione scritta sul fatto «che i contributi sono stati utilizzati per l’esplicazione dei compiti del gruppo consiliare» e una nota riepologativa «sull’effettivo utilizzo delle somme». Spulciando, ad esempio, si scopre che il gruppo consiliare «Wir Südtiroler» ha rinunciato ai contributi.

Svp in cima alla classifica. Visto l’elevato numero di consiglieri la Volkspartei è stata il partito a disporre della cifra più elevata. Solamente nel 2013 la Stella Alpina ha avuto a disposizione 281.131,63 euro, cifra che comprende un piccolo avanzo dell’anno precedente. A fare la parte del leone sono le spese per il personale: 83 mila euro per le retribuzioni, ma anche per contributi assistenziali e previdenziali. Al capogruppo è stata assegnata un’indennità di assoluto rilievo (40 mila e 577 euro), ma pesano notevolmente anche le uscite per le spese di amministrazione. Dei 116 mila euro rendicontati ben 88 mila sono stati destinati al funzionamento decentrato del gruppo. Poco più di 2 mila euro sono serviti per libri e giornali ma anche per la partecipazione a convegni.

Saldo negativo per due gruppi. Al partito di Eva Klotz sono stati assegnati poco più di 43 mila euro, ma solo per il personale la spesa è stata di 64 mila euro con un saldo negativo di oltre 20 mila euro. Non è riuscito a restare nell’importo a disposizione (33 mila euro) nemmeno il gruppo di Bürgerunion che ha speso 15.500 euro per il personale (collaboratori non dipendenti), 14.740 euro in spese per l’amministrazione e 3.577 euro per la stampa di pubblicazioni varie e conferenze per i media.

Le spese per il personale. Quasi tutti i partiti italiani hanno speso parecchio per il personale. In testa c’è il Partito Democratico con 53.591 euro, di cui 33 mila 626 euro per retribuzioni e 19 mila per contributi previdenziali. Alto Adige nel cuore ha destinato al personale 14 mila euro, mentre la Lega Nord/Team Autonomie ne ha spesi poco più di 23 mila, di cui 8 mila per collaboratori non dipendenti. I Verdi per il personale hanno speso 37.771 euro (solo 1.682 euro per non dipendenti), mentre La Destra è l’unico partito a non aver sborsato un solo centesimo alla voce collaboratori (spiccano 12 mila euro per spese di amministrazione e oltre 9 mila euro per pubblicità e manifesti). Il Pdl ha speso poco più di 10 mila euro solo per il personale mentre Unitalia ha destinato a questo scopo 21 mila euro. I Freiheitlichen hanno destinato 79.899,66 degli 87.482,37 a disposizione a retribuzioni e contributi vari.

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