Guida che offende i medici Morandell fa retromarcia 

La Difensora e gli errori terapeutici: «Se si ritengono disturbati da una caricatura o da singole frasi siamo disponibili ad avviare un dialogo con loro per migliorare»



BOLZANO. La brochure (“Sono stato curato adeguatamente?”) - con la vignetta che mostra il paziente col piede appeso al collo - presentata dalla Difensora civica, Gabriele Morandell, che spiega ai cittadini (tra il resto sembra indirizzato solo al pubblico maschile) cosa fare in caso di errori terapeutici, non piace ai medici che chiedono a gran voce il ritiro.

E adesso Morandell si dice pronta al dialogo ed a eventuali modifiche: «Non voglio litigare coi medici». Insomma dopo la sollevazione dei professionisti, arriva la svolta. «Con quest’opuscolo - scrive Morandell in una nota - non intendo in alcun modo danneggiare o criticare il lavoro dei medici: sono invece sempre della convinzione che in Alto Adige operino professionisti buoni e capaci, e negli ultimi anni ho fatto esperienze molto positive. Il mio lavoro - chiarisce - non consiste nello schierarmi dalla parte dei pazienti né da quella dei medici, ma piuttosto nel farli incontrare e confrontarsi nel caso di reclami, in modo che entrambi possano capire le rispettive esigenze. Questo è sempre stato lo scopo primario della Difesa civica, come numerosi medici, primari e direttori/trici sanitarie potranno confermare. La brochure è tuttavia rivolta ai pazienti perché sono loro che chiedono l'intervento della Difesa, e spesso lo fanno quando ritengono di aver subito un errore terapeutico. Se i medici si ritengono disturbati da una caricatura o da singole frasi contenute nell’opuscolo mi rendo disponibile volentieri e in ogni momento al confronto, nonché a portare le modifiche desiderate e a lavorare a un miglioramento - assicura - perchè non vedo il medico curante come un avversario del paziente o della paziente, ma come una persona di fiducia e come il suo primo consigliere. Spero che la distribuzione della brochure prosegua presso gli sportelli dell’Asl anche se l’Azienda su questo punto non si è ancora espressa». Ma l’opuscolo così come è stato formulato non piace ai sanitari che ne chiedono il ritiro. Dura la presa di posizione della presidente dell’Ordine - Monica Oberrauch - «il libretto mina il rapporto di fiducia medico-paziente». Forte l’indignazione di Edoardo Bonsante (Anaao) «celati da un falso umorismo troviamo i contenuti dell'opuscolo offensivi e lesivi della dignità e professionalità medica e sanitaria in genere» e di Ivano Simioni (Bsk/Vsk/Aaroi/Sivemp) «l’opuscolo è inaccettabile. L’Asl solo un mese fa ci ha lasciato senza copertura assicurativa e poco dopo settimane presenta questo libretto». Guido Mazzoleni, presidente del sindacato primari Anpo, chiede a sua volta lo stop del libello alla direzione Asl: «Corretto e doveroso informare i cittadini sui loro diritti ma credo che una brochure del genere debba essere eventualmente a disposizione in un ufficio relazioni con il pubblico. Almeno tre i punti importanti: i medici (compreso Ordine, Direzione sanitaria ed organizzazioni sindacali) non sono stati coinvolti, la premessa va riformulata ha una impostazione troppo accusatoria e poi quanto scritto a pagina 13 è inaccettabile sembra istigazione al dossieraggio. La mia sintesi è una sola: l’intenzione sarà stata anche lodevole, ma il risultato è discutibile». Reinhold Perkmann, vicepresidente Anpo, aggiunge due questioni: «Apprezzo la mano del vignettista, ma l’argomento è serio, non avrei messo un paziente con il piede al collo in copertina. Credo che l’intento dell’opuscolo fosse condivisibile, non il risultato finale. Sfortunata pure la tempistica. L’Asl ha rischiato di lasciarci senza polizza e poi con questo libretto rischia di minare il rapporto medico-paziente».













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