BOLZANO. Ha avuto bisogno di un’intera mattinata e della famiglia per chiarirsi le idee e capire che consegnarsi ai carabinieri era la scelta più saggia.

Il diciassettenne che la scorsa notte ha provocato un incidente con cinque feriti nella zona artigianale di Caldaro ha trascorso la sua mattinata più lunga a Bolzano prima di tornare a casa a Laives e incontrare la ferrea volontà dei genitori che hanno chiamato i militi. Mentre i vigili del fuoco e gli uomini dell’Arma temevano il peggio tra le vigne e i filari della Strada del Vino il ragazzo passeggiava per le strade del capoluogo, probabilmente abbastanza ignaro di quanta gente lo stesse cercando. Sicuramente conscio di averla combinata grossa, forse ancora sotto shock.

«Ha ammesso il suo errore - conferma il maggiore dei carabinieri e comandante della stazione di Egna Renzo Tovazzi - mettendosi a disposizione. È andato in giro per Bolzano tutta la mattina. Ora rischia la guida senza patente».

Non è chiaro se il ragazzo fosse sotto l’effetto di alcolici o sostanze stupefacenti al momento dell’incidente. Possibile emerga anche l’omissione del soccorso verso gli amici feriti. Andranno comprese anche le modalità con cui si è appropriato della macchina intestata alla mamma: una Kia Carens omologata per cinque su cui viaggiavano in sei.

In ogni caso la prima preoccupazione delle squadre di soccorso coordinate dall’Arma con i vigili del fuoco di Pianizza di Sotto, Pianizza di Sopra e Caldaro era legata alle condizioni di salute del ragazzo. Non a caso i vigneti sono stati sorvolati dall’elicottero per una visione d’insieme che fosse più immediata data anche la scarsa vegetazione di questa stagione. Si è temuto fosse svenuto da qualche parte. Invece era a fare due passi in pieno centro. (a.c.)

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