BOLZANO. «Caro Mario, quando abbiamo saputo della tragedia, noi operatrici di Gea ci siamo fermate, avvolte nella tristezza e nel dolore e abbiamo iniziato a riflettere sull’importanza del lavoro che abbiamo condiviso». Così inizia una lettera scritta dalle operatrici del Centro Antiviolenza Gea. «Sei stato uno dei pochi uomini che sempre ha partecipato attivamente agli incontri della rete cittadina antiviolenza, portando avanti battaglie che solitamente vengono portate avanti da donne, credendo fortemente di poter vincere la violenza domestica. Saperti al nostro fianco ci dava la forza e la sicurezza di avere un interlocutore che non giudicava le donne e le loro scelte e mai sottovalutava le possibili conseguenze e i pericoli. Abbiamo ricordato tutte le volte che ti abbiamo contattato per chiedere protezione e tutela per le donne e i bambini seguiti dal nostro centro, possiamo ancora percepire la sensazione rassicurante e la fiducia che ci dava saperti presente. Abbiamo sempre ammirato il tuo saper ascoltare, attento e coinvolto, la donna, l’avvocato, il magistrato, l’operatrice del Centro Antiviolenza con lo stesso rispetto. Mario, durante questi anni di collaborazione abbiamo costruito delle basi solide e condivise. Crediamo fermamente che questo importante lavoro abbia coinvolto tanti tuoi colleghi che lo porteranno avanti come modello. Modello per chi lavorava al tuo fianco, modello per chi ti succederà, modello per tutti gli uomini. Grazie Mario».