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Huber, il dialetto scompare dal programma

BOLZANO. Huber non vuole sentirne parlare in questi termini, ma il candidato alla segreteria del Pd prova a fare dimenticare la sua idea sul dialetto sudtirolese che dovrebbe essere «appreso» anche...



BOLZANO. Huber non vuole sentirne parlare in questi termini, ma il candidato alla segreteria del Pd prova a fare dimenticare la sua idea sul dialetto sudtirolese che dovrebbe essere «appreso» anche dagli italiani d’Alto Adige. La sua uscita gli aveva provocato una tempesta di polemiche pubbliche. Ancora più pesanti erano state quelle interne alla maggioranza del Pd che sostiene la sua candidatura alle primarie del 12 novembre contro lo sfidante Uwe Staffler. E quindi, si glissa sul dialetto. Però nella mozione depositata ufficialmente il giorno della sua candidatura il tema del dialetto c’era e diffusamente articolato. Ogni giorno Huber approfondisce su facebook un tema del suo programma. Alla voce «Sviluppo dell’autonomia e della convivenza», si parla, tra l’altro, di proporz («possibilità di parziale disapplicazione») e bilinguismo nella pubblica amministrazione («disciplina troppo rigida rispetto agli attuali bisogni»). Quanto alla scuola, così scrive Huber: «È da stabilire una volta per tutte che le previsioni dell’articolo 19 non possono essere interpretate in maniera tale da impedire l’adozione, aggiuntiva, di modelli avanzati di insegnamento plurilingue». Nessun accenno sul dialetto sudtirolese. A proposito delle polemiche dei giorni scorsi sul dialetto, Huber sottolinea: «La mia idea di apprendimento non era legata alla scuola, ma all’extra scuola, cioè allo sport e alle associazioni». Nella mozione depositata da Huber il tema in realtà veniva così declinato: «Una conoscenza base, per lo meno al livello di comprensione, dei dialetti principali è indispensabile. A qualcuno sembrerà un’idea bizzarra, ma senza questo è quasi impossibile sentirsi del tutto a casa in Alto Adige. Il dialetto tirolese è la prima lingua tra quelle parlate e per molti è la lingua del cuore, la lingua della famiglia e degli amici. La necessità di apprendimento riguarda soprattutto il gruppo linguistico italiano (i giovani e non solo), ma allo stesso tempo ci interessa sostenere chi, tra i genitori del gruppo linguistico tedesco, lotta per migliorare l’apprendimento dell’italiano in tutto il territorio». Staffler pone la scuola bilingue facoltativa come condizione per l’alleanza con la Svp. Huber ribatte: «Non mi piace l’”annuncite” di Uwe. Parla per slogan. Si deve arrivare alla scuola trilingue con un processo, coinvolgendo esperti e insegnanti». (fr.g.)















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