oggi il compleanno

I 102 anni di Italia Petriconi, la nonna di Europa-Novacella

«Invecchiammo di cent'anni, e accadde nel corso di un'ora sola». Così la poetessa Anna Achmatova iniziava il racconto del suo 1914 e allo stesso modo oggi Italia Petriconi racconta il suo 1914 e più...


di Luca Bizzarri


«Invecchiammo di cent'anni, e accadde nel corso di un'ora sola». Così la poetessa Anna Achmatova iniziava il racconto del suo 1914 e allo stesso modo oggi Italia Petriconi racconta il suo 1914 e più precisamente il 13 agosto quando nacque, 102 anni fa. Due anni oltre il secolo. 

Un'età straordinariamente lunga di una donna che ha assistito, vivendoli, i grandi eventi del Novecento e la storia di questa terra.

Ha vissuto appieno le contraddizioni di una città nel pieno del suo conflitto identitario e ha superato due conflitti mondiali che hanno coinvolto pesantemente queste provincia e i suoi abitanti. Italia ha passato tutto questo e oggi lo può testimoniare. E sempre con il sorriso sulle labbra.

Gli occhi di Italia hanno visto la nascita di un quartiere Europa-Novacella, dove ha abitato per molti anni nel piccolo appartamento di via Dalmazia 59 insieme al marito Corinno, vigile del fuoco, sposato nel 1940 quando ha acquistato il suo secondo cognome: Ober. E poi la vita ordinaria di una semplice famiglia italiana nella Bolzano della seconda metà del Novecento, due figli Roberto e Sonia, qualche nipote e poi, più recentemente, i bisnipoti. E Italia ce l’ha fatta. È arrivata fino al 2016 con tanti ricordi, la madre Claudia che da sola ha allevato 8 figli, la costruzione dei piccoli condomini del quartiere Europa Novacella, gli anni della guerra segnati dalle fughe dal caccia bombardiere "Pippo".

Ma anche tante belle esperienza di vita come gli anni gloriosi del teatro Minerva che animava il quartiere con i suoi spettacoli e dove Italia andava a dare una mano con quello spirito di comunità che ispirava le relazioni del quartiere in quel periodo difficile.

Relazioni di solidarietà rafforzate dagli anni duri della seconda guerra mondiale, nelle lunghe ore passate assieme nei rifugi antiaereo delle case fra via Dalmazia e piazza Matteotti (piazza Littorio all'epoca).

E in quei momenti bisognava per forza passare tante ore assieme e la paura era tanta. Per superare il tempo chiusi nel bunker si parlava, ci si aiutava, proteggersi diventava meno faticoso se lo si faceva assieme. E quella capacità di fare e disfare gli abiti, da buona sarta quale era, se l'è portata avanti fino ad oggi dove non si placa la voglia di scucire e ricucire tutto quello che le capita sotto mano. E in fondo questo ha fatto tutta la sua vita, come le tante famiglie che si sono trasferite a Bolzano in quegli anni.

Italia con le sue 102 primavere sulle spalle vive una vita felice, figli e nipoti che le vogliono bene e una badante che l'aiuta nelle faccende di tutti i giorni. Per il suo compleanno non potremmo neanche augurarle "Cento di questi giorni", perché ormai la formula è superata dalla realtà.

Ma noi gli auguri glieli facciamo lo stesso.     

Buon compleanno Italia!

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