I bolzanini a Berlino: «Una notte surreale»

C’è chi se lo aspettava ma la città ha reagito: «Non ci faremo condizionare da paura e allarmismo»


BOLZANO


BOLZANO. Berlino è scossa, ma non si ferma e non vuole prestare il fianco agli allarmismi. Una capitale che non cede al terrore. Gli altoatesini che abitano all’ombra della Porta di Brandeburgo fortunatamente erano lontani dal quartiere di Charlottenburg e dalla chiesa Gedächtniskirche dove si è consumata la strage. Raccontano tutti di una notte di spavento, ma senza terrore. «Quella è una zona con molti alberghi e con i centri commerciali Kadewe ed Europa Center» spiega Martina Hell. «Ci sono molti turisti, ma anche i berlinesi la frequentano. Ci siamo spaventati, ma non mi piace l’allarmismo che si crea in queste occasioni. A noi non è successo niente e la città continua ad andare avanti. Cerchiamo di mantenere l’equilibrio». Luisa Bez ci offre una lettura tra il sociale e il politico. «Io vivo a Kreuzberg e non frequento molto quella zona che, tuttavia, è sempre molto affollata. All’apparenza i berlinesi non hanno cambiato nulla della loro quotidianità ma i media riportano uno shock. In tanti puntano il dito sulla politica di Angela Merkel. Abito in un quartiere con molti cittadini turchi e ho vissuto grossi conflitti con gli islamici ma Berlino è in assoluto la città più tollerante che io conosca. Ho il timore che il partito di destra dell’Afd non perderà tempo per fare campagna elettorale sfruttando l’accaduto».

Lorenz Masè è un musicista e racconta un aneddoto. «La polizia ha invitato tutti a non uscire di casa. Non mi sembra che in tanti abbiano seguito il consiglio. Ho visto anche molti curiosi dirigersi verso il Mercatino per vedere cosa era successo». Il fotografo Patrick Albertini, invece, non era a Berlino ma si è molto preoccupato. «La mia ragazza lavora in un altro Mercatino della città che è stato subito chiuso. Io stavo tornando dall’Argentina. Ho avuto paura».

Filippo Virzì, dal canto suo, conosce i Mercatini. «Certo, sono frequentati da chi abita in città. Il mio coinquilino era andato proprio lì con alcuni amici qualche sera fa. Io abito a Mehringdamm e abbiamo sentito solo molte sirene. Ieri mattina ho rilevato qualche controllo in più nella metropolitana, ma ad Alexanderplatz non si vedeva alcuna differenza rispetto agli altri giorni». Strana la sensazione provata in “U-Bahn” anche da Alexia Ferrari: «L’altra sera c’era molta meno gente rispetto al solito. In realtà può anche dipendere dalle vacanze natalizie. La gente, però, è tranquilla. Io faccio la fisioterapista e ho parlato con molti di loro: non si fanno spaventare».

Chiusura con Francesca Tosin: «Io non abito nè lavoro in quella zona, ma posso immaginare che i cittadini saranno sicuramente scossi, ma ciò non impedisce di continuare a fare le cose normali. Andiamo avanti». (a.c.)

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