Le riaperture

I cinema sono pronti a ripartire.  Musei e teatri,“dentro e fuori” 

La Cultura si rimette in moto. Cineplexx e Uci hanno già la programmazione, Filmclub nel cortile delle von Aufschnaiter. Al Trevi la grande mostra su Dante. Il Tsb prepara 100 appuntamenti all’aperto 

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Paolo Campostrini


BOLZANO. Cinema, teatri, musei, gallerie hanno i piedi sui blocchi. Fremono. Sono come tappi di una bottiglia tenuta troppo sotto pressione. Si aspetta fine aprile, massimo inizio maggio, oltre non se ne può più.

«Pensiamo di riaprire alla fine del prossimo mese», azzarda Marlene Sebastiani, del Cineplexx. Ma non è un azzardo è ormai una programmazione. «Ci sono pronti i titoli dei film per le prime sere» dice a sua volta Pierangelo Fadel dell'Uci (Twenty). A maggio? « Sì, maggio è un buon mese». Temperature, ingressi contingentati, poltrone sbarrate per le distanze, aria in sala. I protocolli ci sono, la preparazione avviata. Poi c’è l’opzione all’aperto. È quella che tiene nel cassetto il Filmclub . «C'è il cortile delle scuole Aufschnaiter che ci aspetta» anticipano i responsabili del Capitol . Ma se non sarà possibile ripristinare le proiezioni come si spera in sala, al chiuso, la programmazione dovrà slittare: «Nel cortile partiamo a fine giugno. Prima, a Bolzano, fa ancora troppo fresco la sera...».

Il teatro parte con 100 eventi

Questa dell'opzione “en plein air”, sotto un cielo di stelle, sta dentro l'agenda di molti. In particolare dello Stabile. «La nostra scelta è fatta - dice Walter Zambaldi - perché non si voleva ripartire con gli avanzi della stagione invernale da mettere in scena nei residui della primavera. No, tutto nuovo, anche il cartellone». Intende, il direttore del teatro, che quello che partirà dal 5 maggio nella nuova arena sui prati del Talvera, dunque all’aperto, è un programma pensato da zero proprio guardando allo scenario di fuoriuscita dalla pandemia. Un nuovo inizio con 100 eventi in tutto l’Alto Adige. Il cartellone classico è invece già stato messo in agenda per ottobre. Sarà un maggio radioso per lo Stabile. «Aspettiamo Ugo Pagliai e Paola Gassman , Alessandro Haber e Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Cederna e tanti altri». Vuol significare, Zambaldi, che non si tratta di un cartellone di rimessa. Ma di una stagione piena. Solo, portata fuori e avviata in primavera. Questa della riapertura provando a individuare sedi meno aggredibili dal virus, in quanto al chiuso, e più flessibili anche in funzione delle attuali incertezze, è una strada che viene perseguita strategicamente. Il teatro, oltre al Talvera, ha già infatti pensato alla piazza di Casanova, al Cristallo e a piazza Matteotti. Lì, come sui prati, non ci sarà solo spettacolo ma anche laboratori, attrazioni, eventi. «Sarà, quella vicino al fiume - prefigura Zambaldi - una cittadella del teatro da almeno 100 spettatori».

I musei e Dante

L’opzione esterna è ben osservata anche dai musei. Il Trevi ha in calendario di uscire allo scoperto nel parco dei Cappuccini, ad esempio. E anche la Biblioteca Claudia Augusta. Ma dentro, che accade? «Se la riapertura sarà da maggio noi ci siamo» assicura Antonio Lampis, a capo della cultura provinciale.

La prima iniziativa? «Aspettiamo che Roma dia il via libera ma anche la grande mostra d’esordio è ai blocchi...». Sarà Dante. Il padre della lingua italiana, che vive ora il suo straordinario anniversario, diventerà il protagonista dell’esordio post pandemico del museo. Il Trevi ha pronte le iniziative, gli eventi e le rassegne. Lampis, a sua volta, si era molto speso nel corso della prima ondata e in quanto allora direttore generale dei musei italiani, per coordinare le norme anti Covid da diffondere sul territorio, ponendole anche in connessione con gli analoghi protocolli europei. Un lavoro di stesura che ora tornerà utile alle strutture museali dell’intero Paese, appena il governo darà il via libera alle riaperture contingentate.

Il Museion, a sua volta, ha già in casa la prima mostra post inverno pandemico, con la grande rassegna sui suoi archivi del contemporaneo che, una delle prime, è stata avviata già in parziale presenza e non solo online. E le gallerie d’arte? «Beh, in fondo noi non abbiamo mai chiuso» ammette Alessandro Casciaro, dell’omonima galleria in via Cappuccini. «Dicono che a maggio accadrà qualcosa sul fronte delle riaperture - dice - ma noi stiamo ancora cauti con le vernici. Ci accontentiamo di far entrare i visitatori secondo il protocollo previsto per i negozi». Ma la prima, vera mostra programmata è in agenda: una personale su Leander Schwazer, giovane altoatesino già presente nel calendario espositivo di Museion. Il Museo Civico a sua volta, pur dentro la rigidità protocollare del pubblico, è pronto a riaprire. Potrà contare sulla doppia opzione interno-esterno.

«Il cortile sotto il museo, è stato riqualificato proprio per poter costruire una alternativa espositiva strutturata - dice Chiara Rabini - e sono in agenda una serie di iniziative da avviare verso la fine di maggio». In Comune, l’assessora alla Cultura, attende da un giorno all’altro il decreto governativo con il quale si potrà segnare sul calendario la data della riapertura al pubblico delle sale interne. Per le quali è predisposta la cornice di sicurezza col controllo degli ingressi e la sanificazione. Per le due opzioni, è probabile che uno dei primi eventi sarà organizzato, così anticipa Rabini, con l'associazione Sagapoò con al centro il loro teatro.













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