I dati: in un anno 185 morti per infarto 

Campagna di prevenzione: come riconoscere i sintomi e come intervenire per salvarsi la vita



BOLZANO. Fumo, sovrappeso, scarsa attività fisica, ipertensione e diabete. Sono questi i principali fattori di rischio che possono causare l'infarto miocardico. Come nel resto d'Europa anche in Alto Adige l'infarto rappresenta una delle principali cause di morte. Qualche dato positivo però c'è: Il numero dei decessi è in diminuzione. Nel 2014 sono state 807 le persone colte da infarto, di cui 215 con esito letale. Lo scorso anno invece si stima che siano state 734 le persone colpite e in 185 casi con esito letale. L'assessora provinciale alla Sanità Martha Stocker dichiara «Con questa campagna intendiamo sottolineare ancora una volta l'importanza della prevenzione. È fondamentale fare attività fisica e mantenere un'alimentazione corretta».

I sintomi tipici sono dolori improvvisi al petto, la sensazione di soffocare, debolezza, pallore e sudore freddo. Le donne possono riscontrare anche nausea, dolori addominali e vomito, mal di schiena, dolore alla mandibola inferiore e spossatezza. La cardiologa Loredana Latina spiega: «Per tutti vale la regola che si tratta di sintomi di infarto quando la loro intensità supera quella provata fino a quel momento nella propria vita». Una volta identificati i sintomi è fondamentale mantenere la calma e chiamare immediatamente il numero di emergenza 112. La raccomandazione è stata ribadita anche da Ernst Fop, primario della centrale provinciale di emergenza. «Come in ogni situazione a rischio è necessario mettere il paziente in sicurezza e avvisare i soccorsi. Quando è possibile occorre attivare il vivavoce sul cellulare, in modo da poter parlare con i sanitari al telefono e contemporaneamente prendersi cura del paziente ed è molto importante non lasciarlo mai solo. Allentare i capi d'abbigliamento troppo stretti come le cravatte, che possono bloccare la parte superiore del corpo del paziente è il passo immediatamente successivo, assieme ad un massaggio cardiaco in caso di blocco del battito e, quando possibile, la respirazione artificiale». Tutto questo potrebbe spaventare una persona poco esperta in medicina, ma il primario ci tiene a precisare «Il più grosso errore che si può commettere è non fare nulla». Il presidente della fondazione Cuore Alto Adige, Walter Baumgartner, si è detto soddisfatto del miglioramento, ma mette l’accento anche su un dato per niente rassicurante, quello relativo all'aumentato del numero di giovani donne colpite da infarto. «La causa di questa tendenza negativa è la sempre più diffusa abitudine al fumo e da uno scarso ricorso alle visite preventive» precisa. «Ulteriori fattori di rischio sono l'ipertensione, il diabete, il sovrappeso e la scarsa attività fisica. Dobbiamo agire contro queste malattie e cattive abitudini, incentivando i controlli e la prevenzione» ha ribadito Stocker.













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