I «Giovani e la montagna», buona la prima 

Oltre 50 ragazzi sono saliti sul Corno del Renon con Upad e Cai Alto Adige per conoscere l’ambiente alpino



BOLZANO. Grande successo per il progetto «Giovani e montagna» realizzato da CAI Alto Adige, Soccorso Alpino Alto Adige, Trento Film Festival, Ascolto Giovani (Upad) e grazie al sostegno del Dipartimento Cultura Italiana della Provincia.

Più che positivo il primo bilancio della manifestazione (che si concluderà il 16 settembre con l’ultimo appuntamento presso il rifugio Plose dì Bressanone). Cinquanta le persone che sabato scorso hanno preso parte ad un ricco programma formativo, artistico e documentaristico. Grazie alla guida Marco Pisciali del CAI, nel primo pomeriggio si è svolta la salita in quota al rifugio Corno del Renon, con una interessante lezione a tutti i giovani partecipanti dedicata alla lettura del paesaggio montano, con pratici consigli su vestiario da tenere e orientamento. A metà tragitto, la comitiva ha avuto l’onore dell’incontro con il Presidente del Soccorso Alpino Giorgio Gajer, che ha intrattenuto i giovani con una lezione dedicata alla sicurezza in montagna, incontro molto apprezzato dai giovani, coronato da domande specifiche sul ruolo dei volontari del Soccorso Alpino, oltre alla dimostrazione pratica di utilizzo di mezzi di pronto soccorso come auto “fuoristrada” e barelle di trasporto feriti.

Giunti al rifugio in serata, dopo cena, i giovani hanno assistito alla proiezione del documentario «The Frozen Road» di Ben Page, in concorso al Trento Film Festival nel 2017, presentato da Beppe Mora: Spinto dall'affermazione di Jack London, che "ogni uomo che sia un uomo può viaggiare da solo", il regista ha cercato un'avventura in perfetta solitudine. The Frozen Road è una riflessione sul viaggio in solitaria; sulla meraviglia, il terrore e la frustrazione che Ben Page ha sperimentato attraversando lo spietato vuoto dell'artico canadese in bicicletta, una delle ultime grandi terre selvagge del mondo. Dopo un bel dibattito scaturito con i ragazzi, si è passati alla presentazione dello scrittore Paolo Barchetti, il quale ha intrattenuto il pubblico con letture e considerazioni sul significato della vita in montagna. Alla conclusione di questa serata formativa, i giovani sono usciti dal rifugio in piena notte, potendo godere di un cielo stellato, ormai cosa rara da vedere in città a causa dell’inquinamento luminoso.

Alla mattina dopo una colazione a base di pane, burro e marmellata, si è ripresa la strada verso casa, non prima però di aiutare il regista Demis Meloni nella conclusione delle riprese di un filmato che ha documentato tutta la manifestazione con interviste e fotografie. Documentario che verrà presto trasmesso attraverso vari canali social.













Altre notizie

Attualità