I ladini: siamo gli unici a fare la vera immersione

Il preside dell’Itc: «L’alfabetizzazione è in tre lingue e tutto è più naturale» Dieci anni di scuola in Gardena o Badia e la laurea bastano per il patentino A


di Massimiliano Bona


ORTISEI. L’unico gruppo etnico che può dire di fare un’immersione linguistica a tutto tondo in Alto Adige, fin dalla scuola materna, è quello ladino. A spiegarlo, in modo elementare, è il preside dell’Itc Raetia di Ortisei Bruno Senoner: «I nostri ragazzi, fin dall’asilo, distinguono le lingue dai colori: l’italiano è giallo, il tedesco rosso e il ladino verde. Il nostro non è stato, in ogni caso, un processo rapido. Ci sono voluti decenni per far funzionare al meglio il sistema scolastico in Gardena e Badia. E soprattutto per farlo accettare a tutti, famiglie comprese. Oggi la scuola paritetica ladina è considerata un modello anche fuori dalle nostre valli».

La svolta è stata l’alfabetizzazione in tre lingue fin dalla prima elementare?

«Esattamente. Le famiglie non hanno più dovuto scegliere una prima e una seconda lingua. Sono state messe tutte sullo stesso piano. Con il risultato che i ragazzi passano rapidamente da una lingua all’altra anche nella conversazione. Tutto viene più naturale».

Oggi possiamo dire - dunque - che italiano, tedesco e ladino in Gardena e Badia hanno pari dignità?

«Assolutamente sì. È stato un percorso lungo ma ci siamo riusciti».

Le ore di insegnamento in italiano e tedesco sono uguali?

«Sì, assolutamente. Ci sono docenti che insegnano una settimana in italiano e l’altra in tedesco. Altri che preferiscono tre giorni in una lingua e tre nell’altra, ma cambia poco».

C’è chi dice che il modello paritetico renda i ladini meno sicuri in grammatica, sia in italiano che in tedesco...

«Vale per qualcuno, per molti altri no. E a testimoniarlo sono i risultati degli esami di bilinguismo e trilinguismo. Chi fa l’università, poi, colma eventuali piccole lacune».

I ladini sono favoriti anche con il patentino. Cosa bisogna fare per ottenere l’attestato «A» (carriera direttiva) senza sostenere l’esame?

«Bastano la laurea più dieci anni di scuola paritetica in Gardena o Badia. La conoscenza media delle tre lingue, in ogni caso, è buona».

Viste le discussioni a cui assistiamo da decenni nel mondo italiano e tedesco non sarebbe il caso di estendere l’insegnamento paritetico a tutti?

«Non sono per le forzature. Ogni gruppo deve poter percorrere la sua strada. Libertà di scelta, dunque, a 360 gradi».

Il «Clil» aiuta ma - come confermano studi autorevoli - non è decisivo. Il modello ladino eviterebbe che gli italiani iscrivessero i loro figli alle scuole tedesche. E viceversa.

«Non so se ci arriveremo. Oggi sono felice di poter dire che i nostri ragazzi, grazie alla scuola paritetica, hanno una marcia in più rispetto a molti loro coetanei».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità