I ladri in albergo «armati» di spranga

Notte di paura al Gartenhotel Moser al lago di Monticolo. Hanno tentato di portare via la cassaforte


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Ho sentito dei rumori che arrivavano dalla hall e mi sono svegliato. Lì per lì ho pensato ad un cameriere o ad un cliente che magari, rientrando tardi, poteva essere inciampato. Mi sono alzato e sono andato a vedere. Era buio e ho visto due ombre dietro il banco della reception. Ho urlato: “Cosa state facendo?”. Come risposta uno dei due ha alzato un grosso piede di porco e mi ha minacciato. Ho reagito e i due hanno avuto un attimo di esitazione. Poi sono scappati». Wolfgang Moser, proprietario del Gartenhotel Moser, un quattro stelle a due passi dal lago di Monticolo, ha dalla sua la struttura fisica - è alto un metro e novanta - e una notevole dose di sangue freddo.

Ma adesso, ripensando a quello che è successo nella notte tra domenica e lunedì (era da poco passata l’una), si rende conto di aver corso un grosso rischio: «Se solo mi sfiorava con quel piede di porco, mi ammazzava. Sto pensando di iscrivermi ad un corso di autodifesa anche se poi c’è sempre il rischio che se solo torci un capello a qualcuno, finisci nei guai ».

Moser ha ricostruito così i movimenti dei due malviventi. «Sono entrati dal retro: da una porta della sala da pranzo e hanno puntato subito sulla cassaforte che teniamo alla reception per metterci piccole somme. Non conteneva più di un centinaio di euro, ma questo loro non potevano saperlo. Hanno tentato di scardinarla dal supporto in legno, senza riuscirsi».

Nella reception c’è una telecamera, le immagini però non sono di alcun aiuto agli investigatori: «Purtroppo da alcuni giorni è guasta e le riprese sono di fatto inutilizzabili. E neppure io posso essere utile all’identificazione in quanto non ho visto due persone ma solo due ombre».

A meno che uno dei ladri non sia la persona che si è presentata domenica pomeriggio alla reception.

«Era un giovane dal fisico atletico. Parlava tedesco con un accento dell’Est. Voleva una stanza. Ce n’era una disponibile e lui ha detto che ci avrebbe pensato. Non l’abbiamo più visto. Verso le 23 mia moglie ha notato nel cortile una persona che sembrava guardarsi intorno. Il nostro però è un albergo e non è così strano che ci sia qualcuno che si fermi anche solo per dare un’occhiata. Solo adesso, con il senno di poi, mettiamo assieme questi particolari che ci portano a sospettare che fossero i due ladri arrivati per fare un sopralluogo. Probabilmente ne hanno approfittato per andare anche nel deposito dove l’addetto alla manutenzione tiene una serie di attrezzi e hanno preso due picconi che hanno poi abbandonato accanto al muro».

Prima di tentare il colpo al Gartenhotel Moser, probabilmente gli stessi malviventi sono passati nella sede della Montiggler Porphyr, la ditta di porfidi di Johann Mathà, a Monticolo. «Ho subìto già dei furti di attrezzatura e per questo mi sono dotato di sistema di allarme, oltre che di un Rottweiler. Sono entrati alle 18.10 quando è suonato l’allarme collegato al mio telefono: è stato questo a metterli in fuga. Non il cane che era legato. Sono arrivato su in pochi minuti: ho trovato la porta forzata, dei malviventi nessuna traccia. So che la scorsa settimana nella nostra zona ci sono stati almeno altri tre furti».













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