I montiani: non siamo autonomisti di serie B

Da Stenico a Casolari: 4 candidati altoatesini alla Camera e 2 al senato Dellai punzecchia il Pd: «Un sgarbo il “niet” al nostro simbolo per Palermo»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I montiani non hanno digerito il «niet» - così l’ha definito l’ex governatore trentino Lorenzo Dellai - del Pd sul sostegno a Palermo nel collegio senatoriale Bolzano-Bassa Atesina ma sono più che mai convinti di avere i numeri per conquistare due parlamentari. Nella presentazione ufficiale dei candidati di ieri mattina a «Cà de Bezzi» a tenere banco è stato il tema dell’autonomia. «Non ci sono - ha rimarcato Dellai - autonomisti di serie A e B. E con un Monti bis non sarà garantito solo il rispetto, ma anche una crescita dell’autonomia. Oltre al federalismo pasticciato di questi ultimi anni e al centralismo, esiste una terza via, la nostra, quella dell’autonomia responsabile». Andrea Casolari, secondo in lista alla Camera, ha annunciato invece, dopo l’Agenda Monti anche un’Agenda per l’Alto Adige «perché lo Statuto necessita di una manutenzione straordinaria». Nadia Mazzardis Lucich ha annunciato invece di voler portare «il punto di vista delle donne in politica: anche perché la questione femminile non può essere più sostenuta solo dalle donne». Il generale dei carabinieri in pensione Peter Paul Tarfusser, ha spiegato che «con Monti qualcosa si è mosso. Ora serve un impulso per ulteriori riforme e per la crescita, anche dal punto di vista morale». Secondo Alberto Stenico, invece, sarà proprio Dellai «il garante per l’autonomia», magari anche nei panni di ministro.

I candidati alla Camera. L’unico, fra gli altoatesini, ad avere qualche chance di essere eletto è Andrea Casolari, assessore comunale a Merano e vicepresidente del cda dell’azienda di soggiorno. Tra i suoi sostenitori ci sono anche molti sportivi, visto che dal 2009 è presidente del comitato provinciale della Federazione italiana pallacanestro. «Ma sono anche un runner appassionato, con una maratona di New York alle spalle». La scelta civica per Monti pescherà a piene mani - secondo Casolari - anche fra gli indecisi. «Sono tanti i cittadini spaesati: secondo gli ultimi sondaggi arrivano al 40 per cento, una fetta rilevante dei quali ci aspettiamo riconosca a Monti il merito di aver messo in sicurezza i conti del Paese». Anche Casolari non rinuncia a rifilare una stoccata al Pd, «che su Palermo ha lanciato un chiaro segnale di esclusione. E questo atteggiamento di chiusura potrebbe anche non pagare».

Nadia Mazzardis, presidente dell’associazione SeNonOraQuando e dell’associazione genitori del Rainerum, è stata forse la più incisiva. «Non portiamo in dote, come i candidati di altri partiti, un bagaglio di voti ma di esperienze forti. Ho scelto la lista Monti perché mi ha cercato e voluto con grande decisione. Mi batto per garantire politiche femminili forti. Oggi tra Camera e Senato le donne arrivano al 18% e dobbiamo arrivare almeno al 25%». Alberto Stenico, rappresentante sindacale dei lavoratori delle costruzioni nella Cgil impegnato dal 1989 nel mondo cooperativistico, inizialmente l’ha messa sul ridere. «Mai avrei pensato di trovarmi in lista a fianco di un generale (ndr Tarfusser)». Poi ha spiegato il perché della sua partecipazione. «Il tema che più mi sta a cuore è il lavoro, soprattutto pensando alle future generazioni. Non siamo un raggruppamento di centro ma fuori dagli steccati, liberi di decidere». Per Peter Paul Tarfusser, generale in pensione, «bisogna superare la logica della suddivisione tra destra e sinistra e riuscire a ritagliare, per l’Italia, un ruolo più qualificato e propulsivo nel processo di integrazione europea».

I candidati al Senato. I montiani hanno puntato su due facce molto note in periferia, il vicesindaco di Merano Giorgio Balzarini, che ha posto l’accento «sul ruolo del mondo del volontariato e dell’associazionismo» e il consigliere comunale brissinese di Insieme Alberto Conci, soffermatosi invece sulla necessità di «ridare speranze e sogni, ma anche un lavoro, ai giovani». Balzarini ha portato ad esempio il modello della città del Passirio «con due liste civiche al governo assieme alla Svp, mentre Pd e Pdl sono stati relegati all’opposizione». E questa lettura è particolarmente interessante soprattutto in vista delle prossime elezioni provinciali. Con i montiani che aspirano dichiaratamente ad entrare in giunta.

Chi c’era. Anche se non figurano tra i candidati non sono certo passati inosservati diversi politici più e meno noti del panorama provinciale: dall’ex vicepresidente della giunta provinciale Michele Di Puppo all’ex assessore provinciale Barbara Repetto, dall’ex vicesindaco e attuale consigliere comunale di Bressanone Dario Stablum al consigliere comunale di Unione per Bolzano Paolo Berloffa. Senza dimenticare il capogruppo de «La Civica» per Merano Walter Taranto. Infine un motivo di vanto. «Assieme a 5 Stelle - ha concluso Dellai - siamo gli unici a non presentare parlamentari uscenti».

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