I Pooh portano a Trento la loro storia

Da «Pensiero» a «Dove comincia il sole», l'energia dal palco arriva a tutti i fan


Katja Casagranda


TRENTO. Non hanno deluso l'attesa dei tantissimi fan quando Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canziani hanno imbracciato gli strumenti e riempito l'Auditorium della loro musica. Fan che già ore prima del concerto aspettavano i loro beniamini in cerca di un autografo o una foto, per un successo che supera le barriere generazionali, visto il pubblico eterogeneo presente, e che ha scritto pagine indelebili della storia della musica italiana a cui quasi ognuno di noi lega volente o nolente un ricordo. Se il fattore determinante di questi live doveva rimanere l'energia già rodata nella prima parte del tour, quella nei palazzetti, anche in questa veste cucita su misura per i teatri, l'energia si è sprigionata già dalle prime note di «Dove comincia il sole» canzone da cui prende il nome album e tour. In oltre due ore di spettacolo previsto, con Danilo Ballo alla seconda tastiera, Ludovico Vagnone alla seconda chitarra e Phil Mer alla batteria, i Pooh hanno iniziato il live con le canzoni dell'album «Dove comincia il sole» per poi andare a spaziare in un excursus dei loro più grandi successi, molti riarrangiati e riproposti con il nuovo sound della band che non ha deluso le aspettative di un pubblico che si è lasciato coinvolgere ed emozionare duettando a più riprese sulle note di «Giorni Infiniti», «Uomini soli», e poi «Pensiero», «Notte a sorpresa», e «Dammi solo un minuto», ma anche sulle canzoni del nuovo album. A più riprese i Pooh, inseriti in una scenografia creata appositamente per riportare l'immaginario del pubblico a «quella terra priva di confini dove nasce la libertà» cantata in «Dove comincia il sole» e resa viva grazie alla tecnologia innovativa curata dagli stessi Pooh e Fabrizio Crico, hanno "giocato" con il pubblico invitando tutti ad unirsi loro e proponendo assoli e virtuosismi che non hanno deluso le aspettative, ma hanno dato la conferma che non c'è «Chi fermerà la musica» almeno non questa notte a Trento e in moltissimi rimarrà il ricordo nei video girati con i cellulari alzati al cielo assieme agli applausi.

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