aggressione in piazza erbe

I sindacati dei poliziotti: «Fateci usare spray urticante»

BOLZANO. «I poliziotti sempre più vittime di aggressioni devono avere strumenti aggiornati per difendersi. La sperimentazione dello spray al peperoncino arrivi anche a Bolzano. Chiediamo al questore...



BOLZANO. «I poliziotti sempre più vittime di aggressioni devono avere strumenti aggiornati per difendersi. La sperimentazione dello spray al peperoncino arrivi anche a Bolzano. Chiediamo al questore di farsi sentire a Roma». Questa la richiesta di Fulvio Coslovi, segretario provinciale di Coisp. Il sindacalista reagisce a seguito dell’aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica in Piazza delle Erbe, dove due poliziotti sono stati feriti con bottiglie, bicchieri, calci e pugni da tre tunisini. «Si tratta di una battaglia che il Coisp sta portando avanti da 7 anni - prosegue Coslovi -. Parliamo di addestramento e dotazioni dei mezzi di autodifesa individuale dei poliziotti italiani. Le cronache quotidiane, purtroppo, continuano a confermare la necessità, tutt’ora ignorata, di dotare gli agenti di nuovi mezzi di coazione, atti a contrastare una violenza in modo graduale, diretto ed efficace a tutelare la propria incolumità e quella dei cittadini».

Rimane irrisolta la domanda già posta dal Coisp: «Per quanto tempo noi poliziotti dovremmo continuare a subire i violenti che sanno perfettamente quanto poco possiamo fare contro di loro? Come si può intervenire di fronte ad una minaccia di un delinquente che impugna un coltello, una bottiglia rotta usata come arma o un bastone? Certamente non con l’arma in dotazione perché l’operatore è consapevole che non potrà mai usarla e quindi, in assenza di altri strumenti, rischierà di mettere in pericolo la propria incolumità. Pistola e manganello, non aiutano nella maggioranza dei teatri operativi ed infatti tutte le polizie e le forze di sicurezza europee e mondiali hanno adottato spray al peperoncino balistici che permettono di neutralizzare a distanza di 5 metri un aggressore, senza conseguenze permanenti».













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