dipendenti provinciali 

I sindacati: servono 45 milioni per il rinnovo del contratto

BOLZANO. Chiedono alla Provincia 45 milioni di euro per la contrattazione di comparto dei dipendenti provinciali, «non per aumenti stipendiali, ma per indennità e premi di produttività non più...



BOLZANO. Chiedono alla Provincia 45 milioni di euro per la contrattazione di comparto dei dipendenti provinciali, «non per aumenti stipendiali, ma per indennità e premi di produttività non più attuali a causa del blocco della contrattazione». Così i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil a cui si aggiungono Gs e Asgb. Denaro che Palazzo Widmann dovrebbe trovare nel bilancio 2018, con i sindacalisti che «lamentano la scarsa disponibilità al confronto da parte del governatore Kompatscher».

Ma andiamo per ordine. I sindacati hanno richiesto più volte l’apertura della contrattazione sia alla politica che all’amministrazione come previsto dalla legge. «Il contratto di comparto dei dipendenti provinciali è fermo da 15 anni, contrariamente a quanto è accaduto al contratto dei medici che viene regolarmente rinnovato», spiegano i sindacati.

Se l’intercomparto riguarda i dipendenti di amministrazione provinciale ed enti strumentali della Provincia, Comuni, case di riposo, Comunità comprensoriali, Servizio sanitario provinciale, Ipes, Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano e Merano, il comparto su cui pongono i riflettori i sindacati è quello dei provinciali in senso stretto: ovvero le circa 12 mila persone occupate fra amministrazione provinciale o presso enti strumentali della Provincia, corpo forestale, Servizio strade e nel settore scolastico provinciale (amministrativi, scuole dell’infanzia, di musica, professionali, formazione professionale).

«Il contratto intercompartimentale citato del presidente della Provincia, che dopo 8 anni di blocco della contrattazione "avrebbe portato a un significativo aumento degli stipendi", è di natura strettamente economica e ha portato come aumento lordo per il triennio 2016- 2018 80 euro, che non coprono neanche il tasso di inflazione attuale», sottolineano le sigle sindacali. «Alla faccia del netto miglioramento degli stipendi. Infatti a fronte di questo miglioramento, un dipendente pubblico con un’anzianità media di circa 10 anni perde sulla base dell’attuale tasso di inflazione in Alto Adige approssimativamente 50 euro lordi al mese.

«In altri comparti del pubblico impiego come dirigenti, sanità, medici e comuni sono stati sottoscritti in questo lungo periodo diversi rinnovi contrattuali», chiudono i sindacati, chiedendo parità di trattamento tra categorie e soprattutto un confronto con Kompatscher.















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