I sindaci: sull’Imu siamo già nel caos

Allarme alla giornata dei Comuni: il governo può cambiare le aliquote, i cittadini non sanno quanto pagheranno



BOLZANO. La stangata dell’Imu, i rapporti difficili con Roma, la fine dei tempi d’oro per i bilanci provinciali, i servizi che devono adeguarsi a una società in cambiamento, l’allarme sulle sale gioco, la gestione dell’energia, il no alla privitizzazione dell’acqua. Sono i temi principali della annuale Giornata dei Comuni, che si è tenuta ieri a Cortaccia. Il sindaco Martin Fischer ha fatto gli onori di casa, poi è toccato alle relazioni del presidente del Consorzio di Comuni Arno Kompatscher, del presidente provinciale Luis Durnwalder, degli ospiti e del sindaco Luigi Spagnolli, vicepresidente.

Gli sceriffi dell’Imu. La nuova imposta è la spina nel fianco dei sindaci e ieri se n’è parlato con toni sempre più tesi verso il governo Monti. «Per colpa dell’Imu siamo diventati come lo sceriffo di Nottingham, spremiamo i nostri cittadini, ma il gettito eccedente se lo prenderà Roma», è la protesta dei sindaci. «Il governo locale in una fase di cambiamenti» è il titolo della relazione di Kompatscher, che sull’Imu ha ribadito la linea del Consorzio dei Comuni: sono state presentate alcune indicazioni sulle possibili agevolazioni e gli aumenti delle aliquote base (ad esempio sulle seconde case sfitte), augurandosi che i Comuni altoatesini si muovano il più possibile all’unisono. «C’è troppa incertezza su questa materia, e ciò produce confusione nei cittadini», denuncia Kompatscher. Duro anche Spagnolli: «Il governo ha annunciato che durante l’anno potrebbero arrivare novità sulle aliquote. I cittadini pagheranno la prima rata a metà giugno, con F24 compilati secondo le aliquote base, e non hanno la più pallida idea di quanto si troveranno nel conguaglio di fine anno».

I servizi. Kompatscher ha sottolineato il compito delle amministrazioni comunali che si trovano a dover organizzare i servizi e progettare eventuali nuove strutture, tenendo conto di una società in evoluzione. Un ragionamento che vale dall’infanzia (asili e Tagesmütter) alla terza età (le case di riposo e l’assistenza a casa garantita dalla legge sulla non autosufficienza). Il Consiglio dei Comuni, ha ricordato Kompatscher, lavora sulle strategie per prevenire la diffusione delle sale da gioco. «Un’emergenza sociale che colpisce i cittadini», ricorda Beati, «e si scarica sui servizi sociali». Kompatscher ha citato l’attentato di Vandoies contro l’appartamento che ospita i profughi, condannando certe dichiarazioni piene di distinguo: «Contro episodi di questo tipo non ci sono “ma”». Si è parlato anche dei sindaci che vivono con il timore della Corte dei Conti: «la paura non produce buona amministrazione».

Tempi difficili. Molti più distesi i rapporti tra Comuni e Provincia, è emerso ieri. «Il nostro problema in questo momento è il governo Monti, che non ascolta i Comuni e svilisce l’autonomia», accusa Spagnolli. Fosco il quadro descritto da Durnwalder, che può essere riassunto nella formula «dobbiamo iniziare a dire no». Questo vale in Alto Adige, sottolinea Durnwalder: «Per fortuna abbiamo speso bene quando i bilanci erano floridi e oggi abbiamo strutture e infrastrutture adeguate. D’ora in poi bisognerà scegliere con attenzione». E questo vale anche nei rapporti con Roma. Durnwalder ha ricordato l’appuntamento della settimana prossima con il ministro Gnudi: «Avevamo pattuito il nostro impegno al risanamento dei conti nazionali attraverso l’accordo di Milano. Da allora ci hanno chiesto altre centinaia di milioni. Basta, dobbiamo trovare un chiarimento con il governo». Sull’energia, la raccomandazione di Durnwalder: attenzione che le vertenze giudiziarie non finiscano per fare perdere tutti. L’intrattenimento come al solito è stato affidato alla banda dei sindaci e al coro diretto da Alessandro Beati (sindaco di Vadena), con Spagnolli tra i cantori. (fr.g.)

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