BOLZANO. «Tutti gli agenti di polizia municipale dovrebbero essere dotati di un’arma». La richiesta arriva da Christian Carli che oltre ad essere il comandante dei vigili di Appiano è anche il presidente dell’Alpm, l’associazione che riunisce tutte le polizie locali altoatesine.

La richiesta, in realtà, è più ampia e parte da una necessità di uniformare tutto il territorio. «L’ultima legge quadro provinciale è datata 1993 ed ormai è vetusta. I singoli Comuni si organizzano autonomamente, ma il nostro futuro passa dalle sinergie tra le amministrazioni. Torniamo a chiedere all’ente provinciale di tornare a legiferare sulla figura dei poliziotti locali».

Nel dettaglio, dunque, emerge l’aspetto dell’arma. I Comuni, anche qui, prendono le decisioni in autonomia. Ecco perchè a Bolzano i vigili hanno in dotazione un’arma da tempo mentre ad Egna o Vipiteno no. «Questa discrepanza non può andare bene e prestare servizio senza una difesa può essere molto pericoloso. Prendiamo quanto accaduto a Busto Arsizio con l’attentatore di Berlino Anis Amri: se avesse trovato due vigili anzichè due poliziotti sarebbero morti. Chi aggredisce e non ha nulla da perdere vede una divisa e reagisce. Sicuramente non si mette ad osservare se si tratta della municipale. Spara e basta». A Bolzano, dunque, i vigili sono armati da molti anni. «Sì, lo siamo storicamente - conferma il comandante Sergio Ronchetti - ma ci sono altre municipalità grandi che ancora stanno decidendo. Trieste, per esempio, è senza armi mentre a Trento le hanno solo le pattuglie. Poi ci sono situazioni opposte come Venezia dove i vigili sono stati dotati di una piccola mitraglietta modello Scorpion Evo che spara un colpo per volta». Gli agenti della polizia municipale sono attivi in diversi ambiti. Stradale per quanto attiene il rispetto del codice della strada, giudiziario ma anche di pubblica sicurezza. Ecco perché le nomine degli stessi agenti arrivano direttamente dal Comissariato di governo.©RIPRODUZIONE RISERVATA