Il 50% delle famiglie fatica a risparmiare

La Camera di commercio: in calo la fiducia dei consumatori altoatesini. Cala ancora la fiducia dei consumatori altoatesini dopo la prima frenata registrata nella rilevazione di gennaio


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Cala ancora la fiducia dei consumatori altoatesini dopo la prima frenata registrata nella rilevazione di gennaio. Le famiglie fanno sempre più fatica a risparmiare e temono per i posti di lavoro. Preoccupati anche i commercianti: «Il calo dei consumi si sente sempre di più». Il presidente della Camera di commercio Michl Ebner smorza gli entusiasmi sulla ripartenza economica: «Solo quando la fiducia sarà consolidata sia tra le imprese che tra i consumatori, potremo finalmente parlare di una ripresa solida dell'economia altoatesina», avverte commentando il calo del clima di fiducia dei consumatori.

L'INDICE. L'indice del clima di fiducia dei consumatori dipende da quattro fattori: l'andamento economico del proprio territorio, le possibilità di risparmio nei prossimi 12 mesi, le aspettative relative alle opportunità di lavoro e la situazione economica della propria famiglia nel prossimo anno. «Dopo la crisi finanziaria internazionale - spiega Ebner - si era registrata una ripresa durata fino alla fine del 2010». L'indice era tornato in territorio positivo, ma a gennaio è di nuovo sceso. Ora il nuovo calo rilevato in aprile. «In ogni caso - chiude Ebner - il livello di fiducia degli altoatesini si colloca sopra la media nazionale e dell'Unione Europea, anche se è inferiore a quello registrato in Germania». Sono ancora lontani i livelli di record negativo fatti segnare a inizio 2009, ma il miglioramento messo a segno nell'ultimo semestre del 2010 è stato già tutto bruciato in questi primi mesi dell'anno.

I PROBLEMI. Stefano Perini, economista dell'istituto di ricerca economica della Camera di commercio, rileva come «sono scesi leggermente tutti i quattro indici rilevanti, in particolare le previsioni dei consumatori sull'andamento economico dell'Alto Adige e le aspettative sulle proprie capacità di risparmio». Prevale infatti il numero di famiglie che pensa che nei prossimi 12 mesi potrà risparmiare meno rispetto ai 12 mesi appena trascorsi. C'è un altro elemento da considerare: «È interessante osservare - spiega Perini - che mentre la fiducia delle imprese altoatesine sale, quella dei consumatori risulta in calo».

I COMMERCIANTI. Il calo del clima di fiducia dei consumatori si è inevitabilmente trasformato in un calo dei consumi. «È così, i bolzanini hanno meno voglia di comprare», conferma il presidente della Confesercenti Domenico Sacco. La statistica trova d'accordo anche il fiduciario bolzanino dell'Unione commercio Luciano Defant: «Le famiglie fanno sempre più fatica a mettere da parte dei soldi e il potere d'acquisto diminuisce di continuo. Difficile trovare una ricetta, anche se il vero problema in questo momento è la tassazione enorme sugli stipendi. Le imprese altoatesine devono fronteggiare costi del lavoro altissimi, eppure ai loro dipendenti poi resta meno rispetto a quello che guadagnano i lavoratori di altri Paesi, perché la parte che resta allo Stato è molto più elevata. Ridurre il cuneo fiscale sarebbe una misura importante che darebbe anche una spinta ai consumi. I negozi, invece, purtroppo possono fare poco: se ai clienti mancano i soldi, è difficile invogliargli a comprare di più». Sacco la vede in maniera simile: «Certo, i negozi possono evitare di aumentare i prezzi e migliorare ancora di più il servizio offerto ai clienti. Ma la situazione non è facile, anche se c'è da dire che rispetto ad altre realtà Bolzano ha comunque un punto di partenza a migliore».

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