Il bilancio di Kompatscher «Basta muri e populismo» 

Il presidente presenta il budget 2018 da 5 miliardi: prepariamoci alla riduzione La promessa: «Nessun taglio su sanità, scuola, sociale e famiglia»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Arno Kompatscher presenta l’ultimo bilancio della legislatura disegnando una provincia che vuole trovare il suo equilibrio tra adesione alla Heimat e apertura europea. È netto il suo no agli «irresponsabili slogan populisti» su temi come i migranti («anche numerosi sudtirolesi in passato hanno abbandonato questa terra») e no alle tentazioni secessioniste: la via maestra, dice, è una autonomia sempre più ricca di poteri autodecisionali. 5 miliardi, ultimo budget di legislatura, ma solo un arrivederci da parte di Kompatscher che conferma l’intenzione di ricandidarsi.

Ieri in consiglio provinciale Kompatscher ha letto la sua relazione al bilancio 2018, seguito dalla relazione del presidente della 3a commissione legislativa Christian Tschurtschenthaler (Svp) e dal documento di minoranza di Hans Heiss (Verdi). Da martedì la discussione in aula e il voto sui disegni di legge «Disposizioni collegate alla legge di stabilità 2018», Legge di stabilità provinciale per l'anno 2018», e «Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per gli esercizi 2018, 2019 e 2020». Come ultimo bilancio del quinquennio di governo, è stata una relazione di sintesi di quanto effettuato, con scarsi spunti di autocritica (sulla sburocratizzazione ci si aspettava di più, ammette). «Va tutto benissimo...», ironizzano le minoranze.

I SUCCESSI RIVENDICATI. Con il lavoro di squadra, dal Consiglio ai parlamentari, Kompatscher elenca l’accordo finanziario con lo Stato, le 16 norme di attuazione, i dati economici, gli sgravi fiscali e molto altro.

CONTRO IL POPULISMO. «Non dobbiamo permettere che nella nostra società crescano divisioni e nuovi muri. Sentimenti come invidia, ostilità e diffidenza non sono buoni presupposti per dare un’impronta positiva al nostro futuro. Temi di forte impatto mediatico, come la criminalità, la presenza dell’orso e del lupo, l’obbligo vaccinale o l’impiego di prodotti fitosanitari richiedono dibattiti approfonditi e oggettivi. Non devono diventare oggetto di irresponsabili slogan populisti o campagne mediatiche».

SICUREZZA E MIGRANTI. Tre pagine della relazione su 31 sono dedicate al tema dei migranti e richiedenti asilo. Kompatscher invita a ricordare che la storia è segnata dalle migrazioni per garantirsi un futuro: oggi in Alto Adige i richiedenti asilo sono 1650. Ribadita la necessità di politiche europee efficaci e il principio che l’integrazione chiede diritti e doveri. Insiste anche sul tema della sicurezza, «reati in calo», ma preoccupazione per quelli commessi da giovani. Sulla sicurezza chiede «maggiori responsabilità».

LE CIFRE IN SINTESI. Il budget resta molto ricco, ma «non è il pozzo dei desideri» replica Kompatscher alle critiche delle categorie, e nei prossimi anni farà i conti con una contrazione. Il bilancio di previsione 2018 si attesta dunque su 5,958 miliardi di euro complessivi, con una quota spendibile di 5,005 miliardi. «Sul versante delle entrate stimiamo di poter registrare come gettito fiscale un plus dell’1,8% dovuto al positivo sviluppo economico, all’alto livello di occupazione e al basso tasso di disoccupazione. Rispetto al 2017 la disponibilità di bilancio segna tuttavia una leggera flessione, meno 0,1%, pari a 3 milioni di euro in meno rispetto al 2017. Questo ci consente di muoverci ancora ad altissimi livelli, anche se il trend negativo sembra ancora in atto, a causa della graduale perdita di alcune entrate importanti, fra cui gli arretrati di gettiti fiscali e le compensazioni finanziarie dello Stato in base all’accordo di Milano». Kompatscher rivendica stanziamenti invariati su sanità, formazione e sociale-famiglia, che sono anche i capitoli più ricchi, con il 24, 16 e 11 per cento dei fondi (personale compreso). Seguono servizi amministrativi (10%), Comuni (8%), economia e lavoro (con agricoltura e turismo, 8%), mobilità e traffico (6%), edilizia abitativa, urbanistica e tutela ambiente (4%), cultura, giovani e sport (2%), servizi di soccorso (1%). La spesa sanitaria prevista è di 1,266 miliardi (più 20 milioni), quella per il personale di 1,135 miliardi. Al sociale vanno 492 milioni.

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