Il cane della Finanza fiuta 380 mila euro nel bagagliaio

Il denaro trovato in un’auto tedesca al Brennero: sequestrati 185 mila euro Le Fiamme Gialle ipotizzano l’acquisto di merce in nero sul territorio italiano



BOLZANO. Sono stati fermati con 380 mila euro in contanti nascosti nel bagagliaio. C’erano, per la precisione, 7.600 banconote da 50 euro. Ora due uomini, un cittadino tedesco e un belga (entrambi di origine turca), sono nei guai. A “fiutare” il denaro è stato un cane della Finanza, addestrato a trovare soldi.

I controlli sono avvenuti alla barriera autostradale di Vipiteno: i “baschi verdi” della sezione pronto impiego della compagnia di Bolzano, nel corso di un controllo, hanno fermato una macchina con targa tedesca. A bordo viaggiavano i due uomini di origine turca. Non appena il cane si è avvicinato al bagagliaio ha iniziato ad abbaiare. Ed è lì che erano stati nascosti i 380 mila euro. Poiché i possessori del denaro non sono stati in grado di esibire la prescritta “dichiarazione valutaria”, da effettuare in dogana in entrata o in uscita dal territorio nazionale per trasporti di denaro contante pari o superiore a 10 mila euro, le Fiamme Gialle hanno proceduto alla contestazione della relativa sanzione amministrativa, compresa tra il 30 e il 50% dell’intera somma, e al sequestro di 185.000 euro. Un viaggio che è costato loro molto caro. I finanzieri stanno indagando per scoprire la destinazione finale dalla somma, e non escludono la possibilità che la stessa potesse servire per acquisti di merce “in nero” in Italia o compensare altre attività illecite. Il servizio si inserisce nella ampia e costante azione di contrasto ai movimenti transfrontalieri illeciti di valuta che viene ordinariamente sviluppata dalle Fiamme Gialle altoatesine ai confini provinciali con l’Austria e la Svizzera. Si tratta di un’attività che interessa tanto i movimenti in entrata dallo Stato quanto quelli in uscita: i primi, perché attraverso il denaro contante possono essere occultate al Fisco transazioni commerciali regolate “in nero” con contribuenti nazionali; i secondi, perché l’esportazione di capitali è spesso correlata a fenomeni di costituzione all’estero di disponibilità finanziarie frutto di evasione o di altri illeciti economico-finanziari.

Da quest’ultimo punto di vista, l’attività di controllo delle Fiamme Gialle altoatesine è stata ulteriormente intensificata negli ultimi anni, visto che, il perdurare dello stato di crisi economica potrebbe indurre i possessori di disponibilità economiche frutto di evasione a trasferirle in banche straniere. La Guardia di Finanza in Alto Adige, proprio per contrastare questi fenomeni illeciti, si è dotata di un’unità cinofila in grado di “fiutare” banconote occultate sia sulla persona che all’interno dei diversi mezzi di trasporto, ottenendo già i primi lusinghieri risultati.

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