Il Comitato di via Mendola boccia il nuovo palazzo

Oggi in commissione la variante sull’area destinata in origine a Casa delle donne Pasquali: «L’operazione ci farà incassare mezzo milione: costruiremo l’asilo»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Un’altra micro-area di verde privato e di preziosa vegetazione viene sacrificata sull’altare di un’edificazione intensiva e soffocante, e delle esigenze di monetizzazione a tutti i costi, senza curarsi delle conseguenze invasive che tale ostinata operazione porterà al territorio». Il Comitato per la salvaguardia ambientale e della qualità della vita “Via della Mendola”, in una nota diffusa nella tarda serata di ieri, critica la decisione del Comune di accogliere la richiesta della società Picchetto Parking di trasformare il fazzoletto di terreno al civico 52 di via Mendola, originariamente destinato a scopi sociali, a zona residenziale di completamento. Il cambio di destinazione consentirà di realizzare un condominio di 2 mila metri cubi, che significa tre piani

Il Comitato si appella alla commissione urbanistica che oggi dovrà esprimere un parere sulla trasformazione urbanistica del pezzetto di verde stretto tra i condomini costruiti negli anni Sessanta: «Esamini con estrema prudenza questa proposta, consideri tutte le motivazioni di natura ambientale, idrogeologica, vegetativa e di mobilità viaria alla base delle bocciature dei precedenti progetti, tenga nella dovuta considerazione il parere negativo espresso a suo tempo dalla commissione provinciale, e imponga, in ogni caso, precise garanzie a tutela della salute e di qualità della vita dei cittadini residenti».

Oltre all’area di via Mendola, oggi in commissione arriverà anche la richiesta di analoga trasformazione di un terreno di via Principe Eugenio di Savoia: 2.750 metri di grande pregio, di proprietà della Hometyrol. Il Comune aveva fatto a suo tempo una prima variante, trasformando l’area in zona per opere e impianti pubblici. Obiettivo: fare una convenzione con il privato per una casa-albergo per anziani. Mentre in via Mendola si sarebbero dovuti costruire alloggi per donne che hanno subìto violenza.

Non si è fatto né l’uno né l’altro, mentre con il via libera che arriverà oggi dalla commissione urbanistica partirà l’iter che porterà alla costruzione di due condomini. E questa volta c’è da giurarci che le operazioni andranno in porto, perché da una parte c’è l’interesse del privato e dall’altra quello del Comune. «Queste due trasformazioni - spiega l’assessore Chiara Pasquali - faranno entrare nelle casse del Comune quasi 3 milioni di euro: 2,4 da via Principe Eugenio, 495 mila euro da via Mendola. Ciò in base alla legge provinciale che ci consente di incassare il 30% del valore stimato del terreno per il quale si fa il cambio di destinazione. Con questi tre milioni di euro potremo costruire la scuola materna di via Druso ».

Dalla parte del Comitato di via Mendola, nato cinque anni fa, si schiera la consigliera comunale Maria Teresa Tomada (Fratelli d’Italia): «Queste due operazioni sono i colpi di coda della maxi variante portata anni fa in consiglio: in tutto 67 varianti, di queste almeno sette a finti scopi sociali. Ricordo l'hotel Werth, il terreno alla rotonda bivio Merano-Mendola, via Mendola 52. Nessuno di questi sette siti è mai stato utilizzato per fini sociali e giacciono inutilizzati. L'escamotage è evidente, fare una variante a scopo sociale per terreni assurdi e poi aspettare un po' e farli diventare edificabili. Quella di via Principe Eugenio invece ci pareva un’operazione virtuosa, perché sembrava che un privato avrebbe costruito una struttura per anziani nella più bella zona della città. Peccato non si sia fatto nulla».

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