«Il Comune ripensi il suo progetto per i bagni pubblici»

Bova (Fli) è critico: vuole spendere 200 mila euro ma con meno potrebbe sistemare strutture esistenti



BRESSANONE. Ma è proprio necessario spendere 200 mila euro per realizzare delle toilette pubbliche in centro storico? A chiederselo è il consigliere comunale di Futuro e Libertà, Antonio Bova, commentando le parole del vicesindaco Pedron, che pochi giorni fa ha annunciato al decisione dell’amministrazione, assicurando una gestione attenta dei bagni per evitare che il servizio possa arrecare disturbo ai residenti della zona in cui verranno collocati o causare situazioni di degrado.

«Sempre che i vani siano già stati concessi al comune dall'Agenzia per il Demanio - attacca Bova - e che, quindi, le parole di Pedron non siano aria fritta, il progetto prevede i gabinetti pubblici in Piazza Duomo, sotto agli Uffici Giudiziari. Bene, se si guardano gli altri bagni pubblici vicino alla caserma dei vigili urbani, mi sembra che in quanto a degrado più dei buoni propositi di Pedron possano parlare i fatti rispetto. Anche quelli presenti in Vicolo dei Fornai, non sono segnalati in alcun modo e da poco ristrutturati dovrebbero essere gestiti diversamente perché non risultano sempre aperti. Magari potrebbero essere gestiti da una cooperativa che ne garantisca pulizia, decoro e apertura». Ma i dubbi di Bova non sono certi finiti.

«Tornando alla proposta Pedron - continua - bisognerebbe rivedere il progetto, ripensando anche alla collocazione dei servizi igienici non proprio a ridosso della piazza, ma piuttosto in una zona attigua al centro storico, spendendo magari la metà di quanto previsto ora. Si potrebbe addirittura aspettare fino alla costruzione della nuova biblioteca civica per trovare una soluzione definitiva. Oltretutto - ricorda il consigliere - l'amministrazione paga 20mila euro per l'affitto della ex caserma della guardia di Finanza, dotata già di servizi igienici. Struttura che attualmente risulta vuota!». Perché spendere 200mila euro, insomma, quando con una cifra molto inferiore si potebbero sistemare i locali già esistenti. Questa sarebbe una soluzione temporanea che potrebbe poi inserirsi in un unica opera con la realizzazione della nuova biblioteca in via Bruno». Perplessità esistono anche sulla location dei bagni destinati agli spazi davanti al Tribunale. «Non credo - conclude Bova - che l'ubicazione sia consona al luogo dove si amministra la Giustizia. Su questo ricordo che l'amministrazione comunale è sempre molto attenta ai "bisogni della Chiesa" garantendo sempre il decoro della Piazza del Duomo e non si capisce perché tale principio non dovrebbe riguardare anche lo Stato e la sua amministrazione».

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