Il crollo di Oltrisarco A rischio tutto il tetto

Ieri sopralluogo dei tecnici comunali assieme ad amministratore e perito La ditta che risanerà: «Tutto il perimetro lascia dei dubbi sulla sicurezza»


di Alan Conti


BOLZANO. Si è detto che in via Fratelli Bronzetti era andata bene. In realtà potrebbe essere andata benissimo. Il cornicione crollato di notte, un proiettile di mattoni e cemento che ha travolto tapparelle, tubazioni e centralina del gas sfondando il lunotto di un’auto parcheggiata, potrebbe essere solo una porzione del segmento a rischio. Non ci sono certezze, infatti, che tutto il resto del perimetro della casa sia in assoluta sicurezza e a ribadirlo sono i risultati del primo sopralluogo tecnico di ieri. Avvalorate dalle riflessioni di Sergio Bedin, pittore che con la sua azienda, si occuperà della messa in sicurezza.

Nel primo pomeriggio, dunque, un drappello capitanato dai tecnici comunali e dall’amministratore del condominio ai civici 8-10 Alessandro Perroni si è dedicato al sopralluogo della palazzina. Un incontro più operativo che risolutivo perchè, di fatto, è ancora impossibile stabilire con esattezza le cause del crollo. «Non ci sono certezze che sia legato ai lavori fatti al cornicione da poco tempo - spiega Perroni - perchè potrebbe anche trattarsi di un problema del tetto. Purtroppo finchè non riusciamo ad avvicinarci con un ponteggio è impossibile dare delle certezze. Finchè non riscontriamo responsabilità sicure preferiamo non comunicare l’azienda che ha effettuato i lavori di risanamento». L’occhio nudo, quindi, è ancora il metro più affidabile ed è lo stesso a cui si affida Bedin, forte di un’esperienza piuttosto ampia. «Potrebbe trattarsi di un problema legato ai mattoni, lunghi circa un metro, oppure del tetto. Di sicuro nessuno può prendersi la responsabilità di garantire per tutto il resto della struttura. La messa in sicurezza sarà complicata perchè va capito come procedere». In effetti qualche crepa è ben visibile lungo il cornicione rimasto al suo posto. «Probabilmente la soluzione migliore è quella di sostituire tutto. In una casa del Comune qui vicino hanno optato per una soluzione completamente di legno: probabilmente è quella che offre più garanzie».

Lo stesso Comune, intanto, ha preso le distanze dalla regia di quanto accaduto. Il condominio, infatti, non è interamente pubblico: 20 alloggi sono in mano all’amministrazione e 10 ai privati. Una situazione che, naturalmente, sposta la plancia di comando direttamente nelle mani dell’amministratore di condominio che nella giornata di oggi dovrebbe nominare ufficialmente il perito esterno. Si tratta, probabilmente, di un professionista che ha già visionato ieri la zona dell’incidente. La pratica del sinistro, intanto, è già stata aperta.

L’edificio, in ogni caso, è stato costruito nel 1953 all’interno di un programma di edilizia popolare che caratterizza ancora oggi buona parte della zona. «I materiali utilizzati - chiude Bedin - sono dell’epoca. I muri sono quelli con le pietre all’interno e ogni intervento in questo tipo di caseggiati deve essere impostato secondo una logica di riqualificazione totale». Intanto, per sicurezza, tutto il marciapiede lungo il perimetro della casa verrà transennato per evitare la sosta o il passaggio di qualcuno. Poi bisognerà arrivare a una risposta sulle cause del crollo.

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