TRAGEDIA DI ZERMATT - LE FAMIGLIE

Il fratello di Elisabetta: "Ho saputo della tragedia su internet, lei non rispondeva e ho temuto"

Giovanni Paolucci sta andando in Svizzera: "Siamo una famiglia di scialpinisti e abbiamo sempre evitato eccessivi rischi"



BOLZANO. «Non sappiamo ancora cosa sia successo. Sono in macchina e sto andando in Svizzera, dove chiederò informazioni più dettagliate alla polizia del Cantone Valllese». Lo dice Giovanni Paolucci, il fratello di Elisabetta, 45 anni, una delle tre vittime bolzanine della tragedia avvenuta sulle Alpi svizzere. Sua sorella Caterina è invece rimasta a Bolzano per stare vicina agli altri familiari.

«Ieri in giornata - racconta Giovanni - ho appreso della disgrazia su Internet e, visto che mia sorella non rispondeva al telefono, mi sono subito allarmato. Ho così chiamato il numero verde delle autorità svizzere e ho dato una descrizione dettagliata della fisionomia e dell'attrezzatura di Betti, ma purtroppo in quel momento non mi hanno potuto dare ancora delle informazioni più dettagliate. Tramite la Farnesina e l'ambasciata italiana in Svizzera in serata ci è arrivata la triste conferma di quello che temevamo. Betti era morta».

Giovanni Paolucci non si sa spiegare cosa sia successo. «Siamo una famiglia di scialpinisti - dice - però abbiamo sempre evitato eccessivi rischi. Spero di sapere presto di più»













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