Il caso

Il giallo dei suv diplomatici a Bolzano: il Comune vuole multarli 

Corteo sotto i Portici. L'assessore comunale Stefano Fattor: «Non erano autorizzati». E annuncia indagini dei vigili. Ma i due veicoli che hanno attraversato il centro erano scortati da una volante della questura



BOLZANO. Sembrava una scena uscita da un film di James Bond, invece, sta diventando un piccolo caso...diplomatico. Diplomatico come il corpo a cui appartengono i due grossi suv dai vetri oscurati che, l'altro giorno, hanno sfilato in via Portici, e che non potevano certo passare inosservati. Del passaggio dei due mezzi, da cui sarebbero scese due donne, poi entrate in un negozio, si è parlato molto in queste ore soprattutto perché tanti bolzanini si sono chiesti se quel passaggio in Ztl fosse regolare e autorizzato.

La risposta è “no”, nessuno in Comune era stato informato dalla presenza in città di qualche delegazione straniera e, di conseguenza, non c’era alcuna autorizzazione che consentisse i due lussuosi di attraversare il centro storico di Bolzano, arrivando fino in piazza Walther. A chiarirlo è stato lo stesso assessore alla mobilità Stefano Fattor con un post sul suo profilo Facebook.

«Alla domanda che ha giustamente attraversato i social – scrive l’amministratore comunale –, “chi ha dato l’autorizzazione?”, dopo le indagini interne al Comune, la risposta è: nessuno! Questi qui sono entrati nella Ztl senza permesso di nessuno (che so, comando dei vigili, sindaco, ecc.), sono andati in via Portici e sono usciti da piazza Walther. Adesso i vigili stanno facendo ricerche cercando di identificare la targa attraverso la lettura da parte delle telecamere piazzate ai margini della zona a traffico limitato. La presenza di targhe diplomatiche non agevola certo il loro lavoro. Un unico commento: roba da matti!»

Risolvere il mistero, però, appare tutt’altro che semplice. Anche perché c’è un particolare non da poco: davanti ai due mezzi del Corpo diplomatico - il secondo era una Mercedes Gl 500 con targa verde e scritte gialle: dettagli che farebbero pensare alla Francia – c’era una volante della questura. Anche per questo, forse, al comando della Polizia municipale preferiscono non rilasciare alcuna dichiarazione né sull’episodio né sugli accertamenti annunciati dall’assessore Fattor.

Risalire a quale corpo diplomatico a cui appartengono i veicoli non dovrebbe essere difficile, ma se l’intenzione è quella di sanzionare gli uomini che erano al volante, la cosa potrebbe farsi assai più complicata. Perché proprio quella targa diplomatica mette il diplomatico stesso e, con regolamenti speciali, anche il suo autista, al riparo dall’essere punito per reati amministrativi commessi in auto.

Tra le tante peculiarità dei veicoli appartenente a corpi diplomatici e corpi consolari c’è anche quella di poter transitare nelle zone a traffico limitato delle nostre città, a patto che i contrassegni siano ben visibili.

La presenza di una macchina della questura toglie ogni dubbio sulla “riconoscibilità” dei due suv che, a questo punto, forse non avevano bisogno di alcuna autorizzazione per viaggiare in via Portici.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità