La pandemia

Il medico: «Il vaccino salva anche dal Long Covid»

Ivano Simioni, psichiatra all'ospedale di Brunico: registriamo problemi neurologici e sindromi psichiatriche



BOLZANO. «La vaccinazione può dimezzare la sindrome del Long Covid. Un motivo in più per immunizzarsi». Parla così Ivano Simioni, medico psichiatra all’ospedale di Brunico e sindacalista Bsk, in merito alla sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo.

«Occorre fare molta attenzione - dice Simioni - perchè il Long Covid colpisce spesso pazienti che hanno avuto un decorso non grave della malattia o addirittura asintomatico. In tanti casi accanto ai sintomi più comuni e parlo di affaticamento, mal di testa, debolezza alle braccia o gambe, vertigini e problemi gastrointestinali, si possono registrare problemi neurologici e psichiatrici. Questi pazienti - spesso over 30 a cui cerchiamo di alleviare i sintomi - presentano problemi di memoria - la cosiddetta “nebbia cognitiva” - che si traduce in ricadute importanti anche sul lavoro. Ho visto persone che non avevano mai presentato disturbi psichici soffrire di ansia, depressione, irrequietezza, attacchi di panico. Ho registrato un caso in cui il paziente soffriva di allucinazioni visive. Noi facciamo di tutto per alleviare i sintomi ma ricordate che il vaccino resta il miglior antidoto anche perchè il Long Covid può durare anche un anno».

Lo suggerisce anche uno studio israeliano coordinato dall'Università di Università Bar-Ilan di Ramat Gan e pubblicato online su medRxiv, secondo il quale due dosi di vaccino proteggono non solo contro le forme severe di Covid, ma anche da alcuni dei più comuni sintomi di Long Covid.

Lo studio, condotto su quasi 1.000 persone che hanno contratto l'infezione, ha mostrato che i vaccinati con almeno due dosi avevano il 54-82% di probabilità in meno di segnalare sette dei dieci sintomi più comuni di Long Covid rispetto ai non vaccinati. In particolare, tra i vaccinati con almeno due dosi il rischio di “fatigue” (affaticamento) è risultato essere inferiore del 64%, inferiore del 54% il rischio di mal di testa, del 57% di debolezza e del 68% di dolori muscolari. Benefici non riscontrabili tra le persone con una singola dose di vaccino.

 













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