Il nuovo polo bibliotecario con un direttore unico

Lo vuole Durnwalder ma Tommasini frena. Già messi in conto possibili scontri sulla gestione: nasce un “comitato politico”


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Un comitato politico (con tre tedeschi, tre italiani e un ladino) «che possa appianare eventuali contrasti» legati alla nascita del nuovo Polo bibliotecario, un direttore unico per l’intera struttura (costo: 70 milioni) e una conferenza stampa a quattro giorni dalle elezioni (il 23 ottobre) per illustrare i dettagli del mega-progetto: a spingere per le tre cose è stato il governatore altoatesino Luis Durnwalder, che ha ottenuto i voti del Pd in giunta «a condizione che il nuovo comitato sia paritetico».

Il comitato politico. Il compito di quest’organo - per molti assolutamente superfluo, vista la presenza di un comitato tecnico che si sta occupando da tempo delle questioni organizzative - sarà quello di «risolvere eventuali diversità di vedute e garantire una futura gestione che sia il più possibile efficiente». Ne faranno parte il presidente della Provincia, i tre assessori provinciali competenti (oggi sarebbero Tommasini, Mussner e Kasslatter Mur), il sindaco di Bolzano e i due assessori competenti (oggi si tratterebbe di Trincanato e Ladinser). «Abbiamo dato il nostro voto favorevole - precisa l’assessore Christian Tommasini - solo a condizione che vi fosse pariteticità. E manca ancora il sì di Spagnolli».

Scontro sulla direzione. Durnwalder, pur auspicando «un programma sui libri e sui cervelli che riesca a tenere insieme tutti i gruppi linguistici», sta spingendo per una direzione unica. Il gruppo italiano già teme che Valeria Trevisan (Claudia Augusta) ed Ermanno Filippi (Civica), pur essendo più titolati del collega della Tessmann (Johannes Andresen), possano essere “scavalcati”. Ma Tommasini frena anche su questo punto: «La partita la giocherà la prossima giunta provinciale. Posto che passi il concetto della direzione unica i candidati del gruppo italiano hanno curriculum di tutto rispetto. Preferisco comunque l’idea di una direzione a rotazione».

Spagnolli perplesso. «Del comitato politico e della direzione unica - spiega il sindaco - non so nulla. La gestione deve essere più snella possibile salvaguardando le diverse biblioteche come prevede la legge. Gli utenti devono potersi rivolgere ad un unico sportello. Trovo che far ragionare organi o rappresentanti politici sull’attuazione pratica di questi principi sia uno spreco di risorse».

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