Il nuovo rettore «La Lub interessa agli studenti asiatici»

I progetti di Lugli che si insedierà ufficialmente a gennaio «Cerchiamo collaborazioni con l’industria locale»


di Elisabetta Bottoni


BOLZANO. Rafforzare il rapporto con le industrie locali, agevolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali, promuovere il carattere internazionale dell'università di Bolzano. Sono gli obiettivi che Paolo Lugli, 60 anni, scelto come successore di Walter Lorenz alla guida dell'università di Bolzano intende perseguire a cominciare dal primo gennaio 2017, quando entrerà in carica come rettore.

Ieri era a Bolzano, in occasione della “Lunga notte della ricerca”: l’iniziativa che ha coinvolto le diverse istituzioni impegnate su questo fronte, riscuotendo un grosso successo di pubblico.

«Un paio di giorni la settimana -spiega il nuovo rettore - sono già qui per capire il funzionamento della macchina. E poi in questo periodo si lavora all'accordo con la Provincia per gli anni 2017-2019 al budget delle facoltà e sto incontrando tutti i presidi. Perché questa è sì una università piccola ma con le sue cinque facoltà diverse anche complessa».

Che deve diventare ancora più attrattiva per gli studenti di qualunque lingua e cultura.

«Difficile che vengano i tedeschi perché molte università, anche quella dove sto finendo il mandato da preside (l'università tecnica di Monaco, ndr), hanno abolito il pagamento delle tasse. Mentre c'è un potenziale bacino di studenti asiatici che potremmo accogliere a patto di innalzare i criteri di selezione per evitare che la qualità dell'università si abbassi».

Poi c'è il capitolo industria. «Siamo riusciti a far parte del progetto del governo Industria 4.0 che ci permetterà di collaborare con tutto il Triveneto».

Occorre inoltre – continua Lugli, fisico e dottore in Ingegneria elettronica - “trovare vie di collaborazione con l'industria locale, dalle pmi alla Leitner, per trasferire la tecnologia, individuare fondi di finanziamento e garantire agli studenti un percorso di formazione lavorativa durante gli studi».

Altra sfida del modenese Lugli è “riuscire a favorire la nascita di start up, come succede all'università di Losanna”.

Per Walter Lorenz, rettore in uscita, «non si poteva scegliere di meglio, perché il suo sostituto è un ideale mix tra l'innovazione e la cultura di questa università, fatta di interdisciplinarità, ed equilibrio tra attenzione al territorio e internazionalità».

« E poi – sottolinea - parla un tedesco perfetto, sicuramente migliore del mio italiano».

E Lugli, è contento di tornare in Italia?

«Mi sento cittadino del mondo. Della Germania ho apprezzato un sistema che valorizza il merito».

Si sarebbe candidato in un'altra università italiana?

«È questo il punto. Nelle università italiane, tranne che in quella di Bolzano, non ci si candida, si viene nominati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità