Il papà: «Quando è partito gli ho detto: stai attento»

Il dramma di Romolo Radicchi: «Non è colpa di nessuno, è stata solo sfortuna» Le sue grandi passioni: la sua Kawasaki e la musica. Suonava negli Skarn



BOLZANO. «Sabato abbiamo pranzato assieme, poi l’ho aiutato a caricare la sua Kawasaki sul furgone e l’ho salutato come facevo sempre quando andava via in moto: “Mi raccomando, stai attento”. Non potevo impedirgli di seguire la sua passione, anche se ogni volta che saliva sulla moto io e mia moglie eravamo preoccupati». Romolo Radicchi, storico sindacalista della Fiom/Cgil, protagonista di tante battaglie negli anni “caldi” della zona industriale, è distrutto dal dolore.

Tutto si è svolto troppo in fretta, il mondo gli è crollato addosso in un attimo.

«Domenica mi hanno telefonato - racconta - mi hanno detto che Alex aveva avuto un incidente: non era grave, ma avrebbe dovuto passare la notte in ospedale. Io mi sono precipitato a Cremona e a quel punto i medici mi hanno spiegato che la situazione era molto critica. Purtroppo le lesioni provocate dalla moto che l’ha investito erano troppo gravi. E nonostante le tre operazioni e le trasfusioni di 15 sacche di sangue, non c’è stato nulla da fare».

L’indagine, aperta dalla magistratura e condotta dai carabinieri, cercherà di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente ed individuare eventuali responsabilità, ma Romolo non lancia accuse e non cerca responsabili: lui pensa solo a quel figlio che gli aveva regalato tante soddisfazione e che adesso non c’è più.

«Purtroppo - dice - sono cose che possono succedere. Può capitare in sella ad una moto come andando a sciare o attraversando la strada».

Quattro mesi fa, Alex aveva venduto la vecchia moto e si era comprato la Kawasaki Ninja 600 da usare in pista e correre in sicurezza.

Aveva scelto l’autodromo di Cremona - che in realtà si trova nel paesino di San Martino del Lago - aperto nel 2012 e dotato di una pista lunga 3,5 chilometri. «L’impianto - assicura Alessandro Zucali, esperto di motori che collabora con il nostro giornale - ha il vantaggio di essere più facile da raggiungere rispetto a quello di Misano e poi è moderno e super attrezzato per garantire il massimo della sicurezza. Ciò non significa però rischio zero, che è una cosa che non esiste».

Lo sa bene anche papà Romolo che per questo dice: «Non è colpa di nessuno: è stata solo sfortuna».(a.m)













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