Il presidente Ipes: "Sì, sono andato a due cene, ma non ho mai chiesto chi pagasse"

Il presidente Ipes conferma quanto detto da Peter Kritzinger all'uscita del carcere. L'ex capo della squadra dei manutentori aveva raccontato di cene pagate dalle ditte che ricevevano i lavori, alle quali aveva partecipato anche Pürgstaller


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Scusate, ma cosa c'è di strano? È vero sono stato invitato a due cene in un garage dell'Ipes con una ventina di dipendenti, ma nessun imprenditore. C'erano Grando e Kritzinger che cucinavano. Sono cose che si fanno ovunque». Sia davanti alla commissione d'inchiesta provinciale che davanti ai taccuini dei giornalisti ieri il presidente dell'Ipes Albert Pürgstaller ha confermato quanto detto da Peter Kritzinger all'uscita del carcere. L'ex capo della squadra dei manutentori aveva raccontato delle cene, pagate in gran parte dalle ditte che ricevevano i lavori, alle quali aveva partecipato anche Pürgstaller. In un caso un imprenditore diede 5 mila euro spesi poi per comprare pesce e vino. L'audizione del presidente, davanti alla commissione d'inchiesta presieduta da Elmar Pichler Rolle, è durata due ore e un quarto, più del doppio del tempo programmato. Più breve l'audizione del vicepresidente Renzo Caramaschi. Il quadro che emerge è quello di un sistema di assegnazione dei lavori fuori controllo e discrezionale.

Come presidente dell'Ipes non si è chiesto chi pagasse le cene?
«Se dovessi chiedermelo ogni volta che mi invitano, non andrei da nessuna parte. Lo avrei fatto se si fosse trattato di un invito al ristorante, ma in questo caso le due cene erano in un garage».

Scusi, come mai ha deciso di andare a trovare l'ex direttore del centro servizi inquilinato Grando, alla vigilia della scarcerazione?
«Volevo guardarlo in faccia e sentire la sua posizione sui fatti che gli vengono contestati. In realtà, la visita l'avevo chiesta prima ma i tempi della burocrazia hanno ritardato tutto».

Non ha pensato che fosse inopportuno?
«No».

Perché non è andato a trovare anche Kritzinger?
«Con lui non avevo il rapporto che avevo con Grando».

Perché nel 1996 si è deciso di eliminare la squadra che curava la manutenzione del patrimonio Ipes?
«Una ditta incaricata di verificare le procedure interne aveva suggerito di esternalizzare il servizio».

È risultato vantaggioso?
«Sì. Le cifre ci danno ragione. Nel 2000 gli alloggi erano 10.364 e per la manutenzione ordinaria, incluso il risanamento totale, spendevamo 3 milioni e 501 mila euro. Adesso gli alloggi sono 12.722 e spendiamo 4 milioni e 109 mila euro».

Perché dal 2006 non si bandivano più gare per i lavori di manutenzione?
«Per due ordini di ragioni: prima abbiamo avuto problemi con le norme sulla sicurezza, poi con le nuove disposizioni in materia di appalti. Nel frattempo, bisognava far fronte alle 10 mila richieste di interventi che arrivavano dai nostri inquilini».

Presidente, da più parti si chiede che lei si dimetta, in quanto la ritengono inadeguato a ricoprire quest'incarico.
«Pronto a farlo. Sono qui dal 2005 e svolgo l'incarico a titolo gratuito. A febbraio, ovvero in tempi non sospetti, avevo espresso alla giunta provinciale la volontà di andarmene. Mi hanno chiesto di restare».

I nuovi incarichi per Grando e Kritzinger?
«Decideremo a settembre».

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