Il pressing dei ladini sul Patentino B

Il preside dell'Itc di Ortisei, Senoner: "E' una questione di giustizia". E i ragazzi sono pronti ad affrontare la prova che vale doppio


Massimiliano Bona


ORTISEI. «Il patentino B agli studenti ladini che conseguono il diploma di maturità è una questione di giustizia»: Bruno Senoner, preside dell'Itc, ritiene che si tratti di una forma di compensazione. «Gli studenti italiani e tedeschi ottengono il patentino A se fanno le superiori in una lingua e l'università nell'altra. Quindi ha fatto bene la giunta provinciale a colmare questa lacuna».

In realtà, come conferma lo stesso Senoner, la questione appare tutt'altro che scontata. Serve il via libera della commissione dei 6 e dei 12 e pare che siano in molti a lavorare dietro le quinte per modificare la norma di attuazione, in modo tale che il patentino B possa essere attribuito anche a studenti italiani e tedeschi, sempre al termine delle superiori. «Il livello di conoscenza delle tre lingue dei nostri alunni - prosegue Senoner - è però mediamente superiore, grazie al modello, ormai collaudato, della scuola paritetica. I ragazzi sono abituati, ad esempio, a fare storia o economia aziendale in italiano e matematica in tedesco. L'80% dei nostri alunni, con la necessaria applicazione, sarebbe già in grado di superare l'esame per il patentino A».

Ilaria Noci, docente di italiano originaria di Pistoia, sottolinea i pregi della scuola paritetica. «Noi diamo ai ragazzi gli strumenti per apprendere italiano, tedesco e ladino e questo consente a tutti di avere basi solide nelle tre lingue. Gli studenti ladini, rispetto ai loro coetanei del resto della provincia, hanno una maggiore elasticità linguistica e cognitiva». Vanessa Senoner, ha 18 anni e frequenta la quinta. Parla italiano, tedesco e ladino indifferentemente.

«Ho trascorso anche un anno di studi all'estero e devo dire che i ladini hanno una certa predisposizione per l'apprendimento delle lingue. Trovo giusto che ci venga assegnato il patentino B con la maturità, anche perché ce lo guadagnamo ogni giorno studiando in tre lingue. Farò anche il patentino A, ma solo dopo aver studiato a dovere. So che non sarà una passeggiata». Lena Mulser ha 18 anni ed è la rappresentante degli studenti sia all'Itc che nella consulta provinciale. È una delle poche ad aver già superato l'esame per il patentino A. «Rispetto alle altre scuole superiori facciamo di più ed è giusto che questo maggiore impegno ci venga riconosciuto. Tra l'altro sono convinta che quasi tutti gli alunni di questo istituto sarebbero in grado di passare l'esame di trilinguismo con una certa disinvoltura».

Rayara Demetz è ladina, di Santa Cristina, ma a casa parla portoghese. Sa anche spagnolo, francese, italiano e tedesco. «Mia mamma è brasiliana e mio papà ladino. In Gran Bretagna ho preso l'attestato di conoscenza C1 d'inglese, che equivale a quello del patentino B di trilinguismo. Non ho mai avuto problemi a comunicare con i miei coetanei tedeschi e ladini, ma non ho nemmeno mai provato a fare l'esame. Sono convinta però che non incontrerò grandi difficoltà». Deborah Griesser, 18enne di Castelrotto, non potrà avere invece il patentino B con il diploma di maturità. «Ho fatto solo 5 anni nella scuola ladina e la delibera prevede che se ne debbano fare 10. La ritengo un'ingiustizia. In assoluto, comunque, penso che dovrebbero premiare con il patentino B tutti gli studenti delle scuole superiori altoatesine e non solo i ladini».

Mirjam Pitscheider ha 16 anni, frequenta la terza ed è di Selva. «Non ho alcuna difficoltà a passare da una lingua all'altra e questo perché la scuola paritetica è imperniata su un sistema d'insegnamento che funziona davvero bene. Mi piacerebbe avere il B con la maturità, ma poi proverò subito l'A. Sono convinta che non potrò farne a meno per ottenere un buon posto di lavoro». David Kostner, sedicenne di Selva, a casa e con gli amici parla il ladino mentre a scuola studia in italiano e tedesco. «Non sappiamo l'italiano come gli italiani e il tedesco come i tedeschi, ma riusciamo a capire tutti e a farci capire. Lo ritengo un vantaggio non da poco. Il patentino B? Se me lo danno col diploma è meglio: evito di fare l'esame».

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