Il questore: abbiamo fermato le baby gang 

Racca rivela: «Gravissime carenze educative da parte delle famiglie di origine». Consegnati premi ed encomi



BOLZANO. Fare dell’«esserci sempre» non solo il proprio imprenscindibile motto ma anche una filosofia e un modello professionale per raggiungere l’obiettivo di garantire sempre maggiore sicurezza ai cittadini dell’Alto Adige. E’ stato questo uno dei passaggi più profondi dell’intervento del questore Giuseppe Racca alla cerimonia di ieri per i 166 anni dalla fondazione della Polizia di Stato.

La cerimonia, svoltasi al teatro comunale di piazza Verdi, è stata come sempre anche un’occasione per fare un bilancio dell’ultimo anno di attività della polizia e della situazione sul fronte della sicurezza. Ne è uscito un quadro positivo in cui il questore non solo ha ribadito l’impegno delle forze dell’ordine per dare sicurezza ai cittadini ma ha anche ricordato i risultati ottenuti sul territorio in primo luogo nel perseguire i cosiddetti «reati predatori», cioè - in gergo meno tecnico - furti e rapine.

Su questo fronte «altissima è la percentuale dei reati scoperti» ha ricordato il questore che ha citato - su tutti - il caso dei banditi mascherati «che avevano terrorizzato la città» e che sono stati catturati dopo un’operazione di polizia perfetta in via San Quirino.

E’ la banda, per intenderci, che il 6 gennaio scorso prese di mira la gioielleria Bonaldi in via Dalmazia, aggredendo e legando la titolare all’interno del negozio. In occasione del colpo successivo, pianificato in un’altra gioielleria in via San Quirino, i banditi furono bloccati e catturati. La città tirò un sospiro di sollievo. Ma ieri il questore ha posto anche l’attenzione sul fenomeno delle “baby gang” emerso con preoccupazione anche in provincia di Bolzano seppur con un livello di pericolosità decisamente inferiore a quello raggiunto in grandi centro urbani nel resto d’Italia. In Alto Adige alle bande di ragazzini sono da imputare furti, minacce, episodi di taccheggio, rapine improprie. Anche in questo il livello di intervento si è dimostrato efficace. Ieri il questore ha ricordato che gli elementi più pericolosi sono stati dapprima collocati in comunità di recupero. Per alcuni è stato successivamente necessario ricorrere a periodi di detenzioni in istituti di pena minorili. Alcuni “ragazzini terribili” sono stati affidati a istituti fuori provincia «in ragione - ha detto il questore - delle gravissime carenze educative delle famiglie di origine». Il dottor Racca ha anche ricordato l’impegno contro lo stalking, cioè i reati persecutori che spesso «sono precursori di atti di violenza di genere». A tal proposito il questore si è dimostrato soddisfatto della campagna informativa “Questo non è amore” del dipartimento» di pubblica sicurezza. Come tradizione la ricorrenza è stata occasione anche per assegnare gli encomi agli uomini che si sono distinti in determinate indagini ed operazioni di soccorso pubblico e di polizia giudiziaria. I premiati sono:

• l’Isp. Sup. Norbert Menghini e l’Ass. Capo Heinz Atz, in servizio presso la Polizia Stradale Bolzano, premiati con Encomio Solenne, per aver assicurato alla giustizia una banda criminale specializzata in furti ai danni di mezzi pesanti parcheggiati presso le aree di sosta delle arterie autostradali;

• il Vice Questore Aggiunto Giuseppe Tricarico, il Vice Comm. Alberto Gazzani, l’Isp. Capo Francesco Bosi, i Sov. Paolo Bordin, Roberto Lazzerin, il Vice Sov. Devis Bonadio e all’Ass. Capo Karin Bucella, tutti con Lode, per aver svolto con successo l’attività investigativa sull’omicidio di un senzatetto, che ha condotto all’arresto del suo omicida;

• il Vice Comm. Antonio Rosario Stanco in servizio presso la Polizia Stradale di Bolzano con Lode, per aver svolto un’attività d’indagine che portava al sequestro di 22 Kg di marijuana;

• il Sov. Capo Coordinatore Guido Pecoraro, il Vice Sov. Devis Bonadio entrambi in servizio presso la Squadra Mobile di Bolzano, con Lode, per aver tratto in arresto un pregiudicato di nazionalità romena resosi responsabile di una rapina ;

• il Sov. Capo Coordinatore Eudo Giulioli, l’Ass. Capo Coordinatore Franco Fappani, l’Ass. Capo Alessandro Messina, con Lode, per aver tratto in arresto un cittadino straniero responsabile di detenzione ai fini di spaccio e avergli sequestrato 13 kg di cocaina;

• Il Sovr. Herbert Gasser, con lode, per aver partecipato ad attività investigativa, che consentiva di assicurare alla giustizia i componenti di un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti e riciclaggio di autovetture di grossa cilindrata.

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