Il questore: profughi, accordi da rifare

Carluccio: «Da luglio sono già 881 i rifugiati rientrati in Italia. Il flusso sta aumentando, dobbiamo parlarne con Vienna»


di Susanna Petrone


BOLZANO. Negli ultimi mesi la situazione dei profughi è costantemente peggiorata. Dall’inizio dell’anno, la polizia austriaca ha fermato alla frontiera del Brennero e rispedito in Italia, oltre 1.500 clandestini. Più della metà, è stata identificata solamente negli ultimi tre mesi. Si tratta di 881 persone. A confermarlo è il questore Lucio Carluccio, che auspica una revisione degli accordi, per rendere meno gravoso il lavoro all’Italia. «La polizia al Brennero c’è e non vengono trascurati gli aspetti assistenziali e umanitari», ribadisce il questore. In base alle intese esistenti, infatti, l’Austria può respingere i clandestini che tentano di raggiungere i Paesi del Nord. L’Italia, dal canto suo, non può fare altro che riaccoglierli. «Per prima cosa - spiega il questore - i rifugiati vengono accolti all’interno del commissariato del Brennero, dove vengono identificati». Procedura, però, che non sempre si svolge in modo sereno, visto che i profughi sanno perfettamente che una volta fotosegnalati in Italia, non potranno più chiedere l’asilo politico in un altro Paese. Quasi tutti i clandestini, infatti, soprattutto le famiglie siriane, vogliono raggiungere i rispettivi parenti che risiedono in Germania, Gran Bretagna o nei Paesi scandinavi. Ed è lì che vogliono arrivare. Per quelli che vengono identificati al Brennero, però, sfuma la possibilità di richiedere il permesso altrove. Secondo l’accordo di Dublino, infatti, il clandestino non può lasciare il Paese dove è stato fermato per la prima volta.

Il questore di Bolzano snocciola i dati forniti dall’ufficio immigrazione: a luglio sono stati respinti dall’Austria 181 clandestini (di questi 48 sono minorenni), la metà era di origine siriana (93 persone); ad agosto sono stati fatti rientrare in Italia 247 profughi (di questi 73 sono minorenni); ad agosto il numero è ancora più alto: 411 profughi immigrati clandestini sono stati fermati e mandati indietro (137 sono i minorenni); nei primi giorni di ottobre, sono già 42 i siriani rimandati indietro. Complessivamente, dunque, si parla di 881 persone. Un quarto sono i minorenni identificati, mentre 467 sono i siriani (quasi la metà dei clandestini). E il loro numero è destinato a salire. Saranno sempre di più i profughi che cercheranno di lasciare l’Italia, passando sempre dal Brennero.

E visto che la polizia austriaca ha aumentato i controlli, saranno sempre di più i clandestini che subiranno la cosiddetta “riammissione passiva. «Due settimane fa - sottolinea il questore - in un incontro con le forze dell’ordine austriache, abbiamo concordato che queste riammissioni devono avvenire con un certo preavviso e scaglionate nel tempo, per poter gestire meglio questi flussi. Ci avvisano con 24 ore di anticipo. Sono convinto, però, che ci sia bisogno di un momento di riflessione. L’accordo si basa sulla reciprocità. Attualmente su cento riammessi in Italia ne viene riammesso uno in Austria. Gli agenti al Brennero fanno tutto il possibile e sono solidali. Non solo: abbiamo degli agenti medici, che intervengono se necessario. Ora l’Austria ci ha garantito che i grandi gruppi verranno divisi. Ma ribadisco: bisogna rivedere gli accordi internazionali. Poi, ovviamente, ciò che è successo a Lampedusa è molto grave. Si tratta di una tragedia terribile. Dopo i siriani, sono i somali e gli eritrei a tentare di lasciare l’Italia, passando dall’Austria. È una criticità che non può più passare inosservata».

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