Il ricordo di Rosa, morì con l’eutanasia per la follia nazista

Omaggio postumo per la 12enne originaria della Venosta Una stele di marmo posta davanti all’antico ospedale


di Leonardo Pellissetti


SILANDRO. Anche il capoluogo venostano ha voluto partecipare al ricordo della giovane vittima dell’eutanasia Rosa Unterweger, nata a Silandro nel 1931 nell’antico ospedale situato presso la chiesa vicina a quello attuale. Una vittima della barbarie nazista. Così è stata allestita nella biblioteca circondariale una mostra che rimarrà aperta fino al 19 febbraio.

L’atmosfera dominante è stata quella di intensa meditazione, iniziata dal direttore della biblioteca Raimund Rechenmacher con constatazione che l’incontro ha lo scopo di far pensare per non dimenticare la ragazza vittima del terrore nazista.

Il progetto è nato da una ricerca degli studenti della IV classe liceale dell’anno scorso, oggi in classe di maturità, con il sostegno dei professori Maria Raffeiner, Armin Schönthaler assieme ai colleghi Giancarlo Trivellato, Daniel Laimer e Florian Stampfer. La ricerca è stata sostenuta da documenti originali messi a disposizione da Andreas Conca, primario di psichiatria all’ospedale di Bolzano. Ne è risultata una storia estremamente triste sulla breve vita di una giovane povera e sfortunata. La madre ebbe la figlia da padre ignoto, optò poi per la Germania. La piccola venne ricoverata a 10 anni in un istituto per handicappati dove morì due anni dopo. Infine venne giudicata affetta da disturbi psichici e quindi utilizzata per esperimenti medici assieme a altri 12 bambini. Di loro ben sei morirono a causa dei vaccini loro propinati.

Rosa venne infettata mortalmente da un’iniezione che provocò un ascesso. Dall’autopsia non risultarono elementi per stabilire disturbi psichici. L’analisi sulla vicenda di Rosa è stata esposta dagli studenti Fabian Kowald e Michael Pircher. Ne è stato anche chiarito il concetto e le diverse procedura di eutanasia, dal greco la «bella morte», che in Germania ha portato alla soppressione di 200 mila persone durante il nazismo, come aveva anche denunciato il sindaco Dieter Pinggera nella sua introduzione.

La presentazione della mostra, nel corso della quale è stato presentato anche uno stampato frutto della ricerca degli studenti, è avvenuta davanti ed un’installazione artistica del bolzanino Thomas Simeaner: una vasca-arca con dentro i ritratti di 10 bambini-vittime altoatesini, sormontata da una vecchia trave estratta dal Talvera a Bolzano. Presente anche Paul Berger di San Paolo dove la trave era stata messa a riparo. Infine è stata inoltre presentata una stele di marmo, con inserita la foto di Rosa Unterweger, che verrà posta davanti all’antico ospedale dove nacque la sfortunata bambina.

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