Il sindaco: in arrivo altre 30 telecamere 

Caramaschi: «Ne abbiamo già 95, altre 20 saranno installate nei pressi della nuova stazione dei bus; 10 nei punti a rischio»



BOLZANO. «Sono in arrivo trenta nuove telecamere che vanno ad aggiungersi alle 95 che presidiano già i punti più a rischio della città: di queste venti verranno installate nella zona della nuova stazione dei bus in via Renon e altre dieci in altrettanti punti concordati con la questura». Il sindaco Renzo Caramaschi replica così al deputato leghista Filippo Maturi che ha definito Bolzano città ad elevata incidenza di criminalità, in quanto su un totale di 2.426 Comuni italiani che hanno chiesto i finanziamenti ministeriali per l’acquisto di telecamere, 428 amministrazioni risultano essere ammesse al contributo, e fra queste in Alto Adige, Bolzano figura al 32º posto e Lana al 297º.

«La graduatoria - spiega Caramaschi - considera, non solo i capoluoghi, ma tutte le municipalità che hanno presentato domanda e sul cui punteggio incidono anche le caratteristiche del progetto di videosorveglianza ed il relativo stato di avanzamento. Se si fa invece riferimento ai soli capoluoghi di provincia, la classifica relativa all’indice di criminalità 2018, pubblicata ad ottobre dal Sole 24 Ore, vede Bolzano al 68º posto su 106 capoluoghi. Questi sono i dati ufficiali forniti dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno e dall’Istat a riprova che Bolzano non è assolutamente tra le città ai vertici della criminalità in Italia, ma anzi figura in quella parte di classifica che la indica tra quelle più sicure».

Da Roma arriveranno dunque 168 mila euro per l’installazione di impianti di videosorveglianza, ma il Comune - dalla primavera 2016 quando si è insediata l’attuale giunta - ha già speso un milione di euro per le telecamere, posizionate nei punti considerati più a rischio della città, e collegate direttamente con la centrale dei vigili urbani di via Galilei.

Ci sono addirittura le video-trappole messe vicino alle isole ecologiche, per fotografare e multare gli incivili - in molti casi si tratta di pendolari - che abbandonano i rifiuti, costringendo la Seab a spendere ogni anno centinaia di migliaia di euro per raccogliere i sacchetti.

Le immagini delle telecamere, in ogni momento, sono a disposizione di polizia e carabinieri che hanno sempre sostenuto l’utilità degli impianti di videosorveglianza per le indagini.

Oltre che come deterrente in particolare per la microcriminalità.

Ma dovrebbero servire anche a dare al cittadino un senso di maggior sicurezza soprattutto la sera, quando le strade si svuotano.

«Non si riuscirà mai ovviamente ad eliminare reati come furti, scippi, danneggiamenti, però - assicura il sindaco - cerchiamo almeno di ridurli e i dati ci danno ragione. Oltre che sul potenziamento del sistema di videosorveglianza, stiamo lavorando per rendere più sicure certe zone della città, migliorando l’illuminazione e favorendo una serie di iniziative che hanno il merito di far vivere le zone “abbandonate”».

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