Il Techpark «Noi» ridà vita alla fabbrica dimenticata 

Ad ottobre è stato ufficialmente inaugurato in via Volta il Parco tecnologico Una laboratorio per l’innovazione che è anche una grande area aperta alla città



BOLZANO. A Bolzano Sud, su un’area di 120 mila metri un tempo occupata dalla fabbrica Alumix, è sorto il “NOI (Nature of Innovation) Techpark”. Il Parco tecnologico concentra in un unico spazio l’energia innovativa e l’attività di ricerca del territorio, genera know-how specializzato, connette tra di loro le menti più brillanti e diventa così un vero e proprio motore per lo sviluppo economico dell’Alto Adige. L’attenzione è rivolta a questi ambiti d’eccellenza: Tecnologie alpine, Energie rinnovabili e efficienza energetica, Tecnologie alimentari e ICT & Automation. Dopo la creazione dell'Università, il Techpark, rappresenta la più rilevante impresa compiuta da Bolzano in questi anni. Un acronimo che coniuga il "noi" italiano col "neu" tedesco che esplicita la spinta del parco verso la modernizzazione del territorio. L'altro elemento che fa del Techpark un’impresa non scontata e non dovuta soltanto ai denari provinciali dell'autonomia, è il suo collegamento con la storia della città. Il fatto di aver posto le basi del Polo tecnologico tra gli edifici della vecchia industrializzazione della Zona, peraltro di matrice fascista ma che ha portato qui migliaia di nuovi lavoratori, ha costituito una sorta di riconciliazione, non solo architettonica, nei confronti di vicende storiche ancora non del tutto condivise ma che hanno costruito il capoluogo così com'è oggi. È stata infatti ristrutturata e risanata l'anima razionalista degli edifici dell'ex Magnesio e Aluminia ma ponendoli in dialogo con le nuove architetture di Claudio Lucchin, come il suo "Black Monolith" che racchiude già adesso il nucleo iniziale delle imprese innovative e gli uffici degli istituti di ricerca che le affiancano, dall'Eurac, a CasaClima, da Bls a Laimburg alla Lub. L'inaugurazione ha fatto arrivare a Bolzano ministri e autorità ma ha pure messo pace (o un armistizio..) tra ente pubblico e privati, tra Provincia e Assoimprenditori i quali ultimi temono che la spinta provinciale sia molta ma la presenza dei privati sia ancora poca. Insomma, la scommessa per il 2018 del «Noi» è che alle centinaia di migliaia di euro investiti nell'impresa corrisponda un «rientro» in termini di presenze nazionali e internazionali per sprovincializzare la nostra cornice territoriale, rendendola più competitiva sui mercati globali. I primi segnali parlano di molte richieste.

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