Il tempo è il vero ostacolo della stagione ippica 2013

Le corse dovrebbero partire domenica 5 maggio ma servirebbe un miracolo anche perché la giunta comunale, per esaminare il caso, si riunisce solo il 2



MERANO. Il paradosso è che tutte le parti vorrebbero le corse: gli appassionati, naturalmente gli operatori del settore, il gruppo Merano Galoppo che si è preso l’impegno di gestire l’impianto, l’amministrazione comunale, anche il liquidatore della Merano Maia consapevole che senza ippica il valore dei beni della società evapora. Interessi convergenti, sembrerebbe, eppure pare proprio che domenica prossima, 5 maggio, in calendario come prima giornata della stagione 2013, i cavalli rimarranno nei box. In buona sostanza, dopo la bocciatura da parte del tribunale fallimentare di Bolzano, che con un decreto ha detto no all’accordo di risoluzione del contratto di locazione dell’ippodromo fra Merano Maia e Comune, bloccando di conseguenza l’assegnazione dell’impianto alla Merano Galoppo, i tempi di manovra sono ridotti all’osso.

La giunta comunale deve esaminare la perizia dei beni strumentali in possesso di Merano Maia elaborata dal commercialista trentino Massimiliano Giuliano, ma si riunirà solo giovedì. Sulle cifre stabilite non si potrà discutere, la giunta dovrà invece selezionare quali beni il Comune riterrà necessari e funzionali all’attività ippica e dunque acquistare per “girare” alla nuova società (e in ballo rimane anche la controversa questione del tondino di allenamento coperto fra le scuderie di Borgo Andreina). L’offerta d’acquisto andrebbe poi sottoposta al tribunale.

Ma già venerdì mattina, secondo la canonica tempistica organizzativa, dovrebbe compiersi la dichiarazione dei partenti di domenica, ovvero la composizione dell’elenco dei cavalli partecipanti a ciascuna corsa.

Non solo: entro giovedì scadrebbero i termini per le iscrizioni alla seconda giornata, quella di domenica 12 maggio, ma le macchine sono ferme in quanto la Merano Galoppo, in base al decreto del tribunale, ha dovuto sospende le attività. E a questo punto anche sulla seconda domenica le possibilità si assottigliano.

Facile immaginare l’umore fra addetti ai lavori e all’interno della compagine guidata da Gianni Martone, che già si era messa in moto per avviare la riunione spendendo impegno e denari per preparare una struttura segnata da notevoli e numerosi acciacchi. C’è amarezza, c’è tanta rabbia. C’è incredulità per una partita dalla quale rischiano di uscire tutti sconfitti. E forte preoccupazione: non solo per il futuro di un pezzo di storia della città, ma anche perché l’ippodromo e le corse sono fonte di lavoro e generano un indotto significativo per l’economia locale. La procedura di liquidazione di Merano Maia e gli ultimi avvenimenti tengono in scacco centinaia di persone. Attraverso Facebook - pagine del gruppo “Pro Maia” - era sorta l’idea di una protesta sotto il municipio il giorno di giunta comunale, di norma il martedì. Ma stamane l’esecutivo non si riunisce...(sim)

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