BILINGUISMO IN AUSTRIA

Il Tirolo insegnerà l'italiano nelle scuole

Iniziativa dell'assessore all'istruzione, l'obiettivo è aumentare le potenzialità commerciali della regione nei confronti del pubblico italiano


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Cultura, istruzione, ma anche economia. La giunta del Land Tirolo non vuole perdere tempo. Il mercato italiano è tra i più importanti per le imprese di Innsbruck e dintorni, ma per conquistarlo ci vuole gente che sappia parlare la lingua di Dante. Come fare? Semplice: «Vogliamo introdurre l’insegnamento dell’italiano in tutte le scuole dell’obbligo», è l’annuncio fatto dall’assessore tirolese all’istruzione Beate Palfrader, che per realizzare il suo progetto è già alla ricerca di personale docente qualificato. In Tirolo da alcuni mesi si sta discutendo della riforma scolastica. L’obiettivo è quello di creare delle regole unitarie, ma anche un programma di insegnamento comune a tutte le scuole della regione. «Una delle priorità - afferma l’assessore Palfrader - è l’apprendimento linguistico. In questo senso è importante che la competenza sulla formazione del personale passi direttamente al “Land”. Potremmo così puntare su certe materie che riteniamo fondamentali per la nostra realtà. Penso in particolare all’italiano. Vogliamo assolutamente migliorare la conoscenza di questa lingua e per farlo ci servono docenti che siano in grado di insegnarlo bene. Il nostro progetto è di introdurre l’italiano come materia in tutte le scuole dell’obbligo tirolesi». Quello di migliorare l’apprendimento linguistico è uno degli obiettivi che nella seduta congiunta di ottobre era stato fissato dai consigli provinciali di Bolzano, Trento e Innsbruck. Ma se l’Euregio aveva deciso di partire in modo congiunto con iniziative comuni, l’assessore Palfrader ora vorrebbe accelerare i tempi. E così, in attesa di progetti a cavallo tra le tre regioni, Innsbruck ha deciso di muoversi in autonomia. C’è chi dietro a questo scatto in avanti vede l’ennesima mossa per andare alla conquista del mercato italiano battendo la concorrenza dell’Alto Adige, oltre che per difendere i posti di lavoro tirolesi nei confronti dei bolzanini bilingui, spesso preferiti ai giovani di Innsbruck perché a parità di titoli parlano anche l’italiano.
 In tempi di crisi, conquistare mercati nuovi e allo stesso tempo mantenere sul territorio affari e posti di lavoro può fare la differenza. L’Italia settentrionale è da sempre un territorio appetibile, perché è ricco, perché possiede capitali da investire e perché è facile da raggiungere. Lo sa bene da anni l’Alto Adige, ma ormai non è un mistero neppure per i “cugini” di oltre Brennero. Oggi il più grande svantaggio dei tirolesi rispetto agli altoatesini è quello linguistico e culturale. Non ne fa mistero il presidente della Provincia Luis Durnwalder nelle occasioni in cui deve promuovere l’Alto Adige come sito economico: «Nessuno nell’area tedesca potrà mai capire gli italiani così come li capiamo noi».
 Verissimo, ma in compenso il Tirolo - e gli imprenditori altoatesini lo sottolineano spesso - ha dalla sua vantaggi di carattere fiscale e non solo: assegnazione più veloce dei terreni produttivi, costi più bassi, energia a prezzi più convenienti, un aeroporto più sviluppato rispetto a quello di Bolzano. Ora ecco che parte l’offensiva linguistica per recuperare terreno lì, dove finora l’Alto Adige non temeva concorrenza. Non si tratta di un’iniziativa isolata, il Tirolo fa sul serio. Sui depliant turistici distribuiti in queste settimane attraverso numerose riviste specializzate campeggia lo slogan “Austria, dove l’ospitalità parla italiano”. E sono in italiano anche la pubblicità di centri commerciali o alcune insegne promozionali nei negozi del centro. Senza dimenticare le banche: accanto a quelle che hanno aperto filiali in Italia (la Hypo Tirol, per citare la più importante), ci sono le altre che in assenza di un investimento diretto hanno tradotto in italiano i rispettivi siti internet, come ha ad esempio fatto la Bank für Tirol und Vorarlberg o la Tiroler Sparkasse. Chi sa l’italiano, ha il lavoro assicurato: imparare la lingua di Dante ai tirolesi serve anche a non farsi scippare alcuni dei posti migliori dagli altoatesini. Accade spesso, infatti, che nelle imprese tirolesi a guidare il ramo d’azienda che si occupa di export siano giovani bolzanini, magari laureati presso l’università di Innsbruck e che rispetto ai loro coetanei tirolesi hanno la conoscenza dell’italiano come asso nella manica. Se i tirolesi impareranno l’italiano, saranno loro a poter occupare questi posti di prestigio.













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