Immigrati, è la prima volta sopra quota 50 mila

A Bolzano sono 15 mila (14,4%) ma il record è a Fortezza (24%) e Salorno (20%) Il 74,5% dei bambini stranieri iscritti all’asilo è nato e cresciuto in Italia


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Gli immigrati, in Alto Adige, stanno (mediamente) bene, prova ne sia che il numero complessivo ha toccato per la prima volta quota 50 mila, poco meno del 9% della popolazione residente. In un anno si è registrato un incremento di circa 3 mila persone e 1.475 stranieri hanno ottenuto la cittadinanza. Le donne sono salite al 53,4%. All’asilo, e questo è un altro dato su cui riflettere, tre bambini stranieri su quattro (74,5%) sono nati nel nostro Paese e quindi sono integrati e parlano bene la nostra lingua. A scuola si registra, per la prima volta, un’inversione di tendenza: gli stranieri iniziano a preferire quella tedesca, perché hanno capito che ci sono più chance di trovare un’occupazione stabile. A curare il rapporto Unar (ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) è stato il Centro studi Idos, la cui redazione locale è composta da Fernando Biague e Matthias Oberbacher.

Provenienza & natalità. Gli albanesi, con il 12,2%, sono ancora la comunità più rappresentata, seguita nell’ordine da tedeschi (9,6%), marocchini (7,8%), pachistani (7,1%) e romeni (5,7%). In provincia di Bolzano ci sono immigrati di 137 Paesi. Nel 2013 sono nati 745 bambini con cittadinanza straniera. «Il tasso di natalità - spiega Oberbacher - raggiunge il 16,9 per mille contro il 9,7 della popolazione autoctona». Ciò significa che una straniera mette al mondo in media 2,4 figli mentre le donne altoatesine si fermano a 1,5.

La “seconda generazione” di stranieri è in netto aumento. A fine 2013 i minorenni stranieri erano 10 mila e 6.708 sono nati in Italia. Si registra un’inversione di tendenza significativa anche per quanto attiene le interruzioni di gravidanza: 253, pari al 41,8% del totale, lo scorso anno riguardavano donne straniere.

Economia e occupazione. Il mercato del lavoro, in Alto Adige, ha tassi di disoccupazione complessivi che si attestano al 4,4% per le donne e al 5% per gli uomini, ma gli stranieri extracomunitari disoccupati sono saliti al 20,6%. Dai dati Inail - si legge nello studio Idos - si evince che sono 66.317 gli stranieri per i quali nel corso del 2013 è stato registrato un rapporto di lavoro in Alto Adige, dei qual il 36% donne. In poco più della metà dei casi (50,5%) si tratta di lavoratori occupati nel settore terziario, in un terzo dei casi in agricoltura (34,4%) e un ottavo nell’industria (12,3%). Gli assunti stranieri nel corso del 2013 sono stati 41.494, dei quali il 46,7% nei servizi, il 43,8% nell’agricoltura e solo il 5,5% nell’industria. Interessanti i dati riguardanti le imprese condotte da stranieri che sono 3.599. In testa ci sono i servizi (58,5%). Biague ha sottolineato nel suo intervento l’importanza delle “rimesse”, i soldi inviati dall’Italia nei Paesi d’origine degli stranieri. Dalla provincia di Bolzano nel 2013 sono “usciti” 31,110 milioni di euro e dalla regione 58,777 milioni (991 milioni in tutto il Nord-Est).

La scuola che cambia. La “fotografia” più interessante contenuta nel «Dossier immigrazione 2014» riguarda la scuola. Dai numeri si capisce, in buona sostanza, che le famiglie straniere - orientate da sempre verso gli istituti italiani - iniziano, lentamente, a spostarsi verso quelli tedeschi. E il trend inizia ad essere più marcato partendo dagli asili. Gli alunni stranieri, in totale, sono 9.628, pari all’11,7%. La percentuale più alta si registra alla scuola dell’infanzia (13,5%), seguita da elementari (10,5%), medie (9,2%) e superiori (7,6%). Mentre nell’anno scolastico 2012/2013 gli stranieri iscritti negli asili tedeschi erano il 9,6%, lo scorso anno sono saliti al 10,2%. Contestualmente, negli asili italiani, la percentuale è scesa dal 25,6% al 25,2%. Alle elementari tedesche gli alunni stranieri sono saliti dal 6,7 al 7,1% e alle medie dal 5 al 5,4%. Alle elementari italiane gli stranieri sono cresciuti dal 22,2 al 22,7% ma c’è un calo (da 22,8 a 22,5%) alle medie e un lieve incremento alle superiori (da 17,1 a 17,5%). Tre bambini stranieri su quattro, all’asilo, sono nati e cresciuti qui. Parlano, pensano e ragionano da italiani.

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