IL PROCESSO

Immigrazione clandestina: condannato a cinque anni

BOLZANO. Dura condanna ieri in tribunale per un cittadino pachistano accusato di violazione delle disposizioni in materia di immigrazione clandestina e falso in atti privati e pubblici. Dopo oltre...



BOLZANO. Dura condanna ieri in tribunale per un cittadino pachistano accusato di violazione delle disposizioni in materia di immigrazione clandestina e falso in atti privati e pubblici.

Dopo oltre due ore di camera di consiglio Nouman Ashraf di 32 anni si è visto infliggere cinque anni di reclusione con una multa di 14 mila euro. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver raggirato un cittadino indiano regolarmente in Italia e che aveva un problema: farsi raggiungere in Italia da un amico sempre indiano. Sarebbe stato proprio il cittadino pachistano a proporre all’indiano un vero e proprio affare: il pagamento di 6500 euro in cambio di un contratto di lavoro che avrebbe permesso all’amico dell’indiano di avviare le pratiche per entrare regolarmente nel nostro Paese. L’indiano accettò e consegnò a Nouman Ashraf poco più di 5 mila euro come acconto per portare a conclusione l’operazione.

Dopo qualche settimana il pachistano consegnò all’indiano la documentazione che venne inviata alle autorità indiane per la regolarizzazione della pratica di ingresso in Italia dello straniero. Fu a quel punto che i documenti risultarono contraffatti: era falso il contratto di lavoro promesso ed era falso il visto di ingresso con timbro della Questura di Verona. Di qui l’accusa di violazione delle norme sull’immigrazione clandestina (come tentativo) e di falso. In aula ieri l’indiano, sentito in qualità di parte lesa, ha raccontato che il pachistano - sotto minaccia di essere denunciato - si sarebbe dimostrato estremamente tranquillo, «Fai pure - gli avrebbe detto - tanto in Italia non succede nulla».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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