Impianti di risalita e aree da sci: i Comuni possono siglare contratti di servizio

L’obiettivo è quello di tutelare i collegamenti anche nei paesi più piccoli. Prevista la stipula di convenzioni «ad hoc» con i gestori



L'importanza economica e sociale che gli impianti di risalita "di paese" e le piccole aree sciistiche rivestono per lo sviluppo turistico delle località rurali ed anche quali strutture per il tempo libero e punto d'incontro per la popolazione, è stata sempre messa in evidenza dalla Giunta provinciale.

I gestori degli impianti sottoscrivendo convenzioni con i Comuni si impegnano al rispetto di certi criteri minimi, mentre il Comune si impegna a versare loro un corrispettivo adeguato.

Per aree sciistiche di piccole dimensioni si intendono quelle che presentano di norma una portata oraria di circa 5.500 persone. Tra i criteri minimi da rispettare vi è ad esempio l'apertura nel periodo tra Natale e Carnevale, ogni domenica e festivo, come anche almeno quattro pomeriggi la settimana. Un altro requisito è la previsione di prezzi ribassati per bambini, ragazzi famiglie ed anziani sia per i giornalieri che per gli stagionali.

I Comuni nel determinare i corrispettivi dei rimborsi devono tener presente anche le ulteriori prestazioni dei titolari di concessione, quali ad esempio la preparazione delle piste, la messa a disposizione di ulteriori infrastrutture per altre tipologie sportive (ad esempio piste per slittino, piste per sci da fondo, sciovie, percorsi per escursioni sugli sci, nonché la predisposizione di parcheggi e servizi shuttle













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