Imprenditori, 10% sono stranieri

In crescita le ditte intestate a extracomunitari: «Se lavori sodo ce la fai»



BOLZANO. In Alto Adige 1171 imprese sono intestate a stranieri extracomunitari, il 3,2% del totale (36.747). Un fenomeno in crescita. Il dato è riferito alle iscrizioni alla Camera di commercio nel 2008. Nel 2007 gli stranieri imprenditori erano 1087. Ma a Bolzano e Merano le dimensioni triplicano e oltre. Così nel capoluogo le iscrizioni raggiungono il 10,7 per cento e a Merano il 13,4. E’ il segno di una mobilità sociale che il consigliere provinciale Mauro Minniti (Pdl, autore di una interrogazione cui l’assessore Widmann ha risposto con i dati della Camera di commercio) osserva con preoccupazione: «Viene sottratto spazio all’imprenditoria locale, anche dal punto di vista delle assunzioni».

In questa pagina raccontiamo due storie. Il commerciante Abdelaziz Singer e Zahid Mehicic, originario della Bosnia Erzegovina, contitolare a Bolzano di una impresa edile che dà lavoro a undici persone e festeggia quest’anno il decennale di attività. Mehicic è conosciuto nell’ambiente come un artigiano preparato e serio. Spiega che non potrebbe essere altrimenti, «se vuoi lavorare e radicarti qui». Ha 41 anni, è arrivato a Bolzano nel 1991: «A 14 anni sono andato a Capodistria per gli studi di edilizia, e poi ho continuato a lavorare fuori. Mi sono risparmiato la guerra in Bosnia, ma ho pagato questa fortuna con l’uscita da casa a 14 anni».

Come molti altri, Mehicic è stato operaio a Bolzano prima di mettersi in proprio: «Dal 1991 al 1999 ho lavorato per altri, poi ho aperto la ditta. Anche in questo sono stato fortunato: allora era più facile, c’era meno concorrenza». La crisi? «Non ci sta toccando direttamente, ma il clima di ansia condiziona tutti». E’ contento di quello che ha raggiunto? «Sì. La nostra ditta è composta tutta da persone straniere, che si sono radicate qui e hanno famiglia. Siamo un bel gruppo e abbiamo trovato persone che ci aiutano. Nel mio caso la Cle è stata importante, ci ha dato fiducia dall’inizio e continuiamo a collaborare».

Se la Bosmac Bau di Mehicic è sul mercato altoatesino da dieci anni, il numero delle imprese edili costituite da stranieri rappresenta ormai un terzo delle nuove iscrizioni alla Cna. Marco Scrinzi (funzionario alla Cna) dipinge così il fenomeno: «Molti si rivolgono a noi perché ricevono servizi amministrativi e sindacali a prezzi giusti. Qualcuno lascia il “chiodo” perché è disonesto o perché ha fatto male i conti e si trova spiazzato dalle norme italiane. Qualcuno perché si trova fregato dai propri partner o committenti italiani».

Un mondo con luci (belle storie di lavoro ripagato) e ombre. Tra le ombre il neo segretario della Cisl Michele Buonerba cita «casi di caporalato gestito da stranieri e pagamenti in nero nel settore del commercio. Una ragazza si è rivolta a noi disperata: ha ricevuto 600 euro al mese lavorando 60 ore alla settimana».













Altre notizie

Attualità