Imu, a Bolzano «congelata» la prima rata di giugno

Il Comune si prepara a sospendere l’invio dei moduli. Dalla prima casa l’amministrazione incassa 9 milioni all’anno


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Il Comune si prepara a congelare la riscossione della prima rata dell’Imu sulla prima casa, prevista a metà giugno. È la conseguenza naturale dell’annuncio del premier Enrico Letta, che ha dichiarato in Parlamento l’intenzione di congelare l’Imu sulla prima casa, in attesa di una revisione dell’imposta. Il sindaco Luigi Spagnolli annuncia: «Aspettiamo che esca il provvedimento del governo, finora c’è solo un impegno verbale». Il Comune di Trento ha fatto un passo in più, diramando una nota in cui informa di avere «sospeso la stampa e l’invio dei modelli di pagamento precompilati dell’Imu relativi all’abitazione principale, in attesa di imminenti decisioni governative».

Non c’è ancora una comunicazione ufficiale, ma anche il Comune di Bolzano si muoverà così. Proprio in questi giorni la ripartizione Finanze sta preparando la gara per l’assegnazione dell’incarico di compilazione dei bollettini prestampati . Le lettere di invito alle ditte potenzialmente interessante sono pronte per la spedizione, ma verranno congelate. «Ci daremo qualche giorno di tempo. È probabile che il governo emani a breve il decreto sul congelamento dell’Imu per la prima casa. Non avrebbe senso assegnare un incarico da oltre 20 mila euro, se poi quei bollettini dovranno essere buttati via», spiega Fabio Bovolon, direttore della ripartizione Finanze del Comune.

Cosa accadrà con il congelamento dell’Imu? Il Comune dovrà gestire nell’immediato un problema di afflusso di cassa. Dall’Imu il Comune introietta 28 milioni all’anno. Di questi, 9 sono il gettito sulla prima casa. Su 50 mila abitazioni, 29 mila sono classificate come abitazione principale.

Dall’acconto di giugno l’amministrazione comunale ha previsto un introito di 4,5 miliioni di euro per la prima casa. Dovervi rinunciare comporterebbe un problema di liquidità, ad esempio nel pagamento di mutui. Questo non significa che Spagnolli immagina un taglio nelle entrate del Comune. «È ovvio che se il governo deciderà di eliminare l’Imu sulla prima casa, dovrà prevedere forme di compensazione per i Comuni. Tuttavia i tempi dei trasferimenti si allungherebbero e ciò comporterebbe problemi», così Spagnolli. Una rassicurazione ai sindaci è arrivata da Graziano Delrio, ministro degli Affari regionali.

«Rispetto alla rimodulazione dell’Imu c’è un problema di liquidità dei Comuni che affronteremo con il ministro Saccomanni, per evitare di metterli in crisi», precisa Delrio. Sempre il ministro precisa: «C’è bisogno dello sforzo di tutti e di un nuovo patto per la Repubblica tra le autonomie, tra lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni per ridare fiato all’economia. La crescita si fa con l’innovazione e anche revisionando il patto di stabilità. Sull’Imu cerchiamo di fare un ragionamento per ridurre il peso sulle famiglie meno abbienti».

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