Imu, non si vende e non si affitta più

Crollo dei contratti di compravendita. I canoni sono destinati a crescere. L’appello ai Comuni: abbassate le aliquote


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Siamo estremamente indignati, vogliamo protestare». A pochi giorni dalla scadenza della prima rata dell’Imu, scendono in campo i piccoli proprietari. Stasera, in occasione dell’assemblea generale dell’Associazione proprietà edilizia - prevista alle 17.30 alla sala congressi della Curia, in piazza Duomo 1 - si terrà una tavola rotonda cui interverranno il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher e il sindaco del capoluogo Luigi Spagnolli, ai quali si chiederà di fare tutto il possibile per ridurre i devastanti impatti dell’Imu, alcuni dei quali si stanno già palesando, con effetti negativi per tutti, non solo per i proprietari: crollo delle compravendite immobiliari, aumento certo dei canoni di affitto per i nuovi contratti (anch’essi in forte picchiata), rischio concreto di aumenti anche per i contratti d’affitto già in essere, almeno per i cosiddetti 3+2, che però sono la quota maggiore del mercato. Si chiederà di applicare tutte le riduzioni delle aliquote ed esenzioni che la norma statale e quella provinciale consentono. Un appello ai sindaci perché nelle pieghe del bilancio trovino risorse per alleggerire le conseguenze

Status quo. A illustrarlo è l’avvocato Alberto Boscarolli, presidente dell’Associazione proprietà della edilizia (Ape). «L’input che abbiamo dai nostri associati - dice - è di estrema indignazione, per tanti motivi, a partire dal più banale: l’incremento dell’imposta sugli immobili, che colpisce tutti, comprese le attività produttive, gli alberghi, l’agricoltura, il commercio, l’industria. Si tolgono troppe risorse all’economia».

Ma sono forse ancora di più le lamentele dovute «all’enorme difficoltà di accedere a questa norma articolata e complessa». In queste settimane l’associazione è stata sommersa di lagnanze su questo aspetto, «per spiegare il problema basti un dato: la circolare intitolata “chiarimenti” è di 64 pagine!».

L’impostazione dell’Imu. Sarebbe banale, spiega, «ma nell’attuazione diventa di una complessità assurda; bisogna saperci mettere le mani, valutare tutte le varie ipotesi». Ciò che maggiormente fa arrabbiare i proprietari è questo: «Non solo mi spremono, sono esosi, ma mi rendono la vita impossibile». Il tutto lasciando perdere la questione che «si aumentano le tasse per coprire i buchi nel bilancio dello Stato, drenando risorse, sottraendole così all’economia e ai consumi. E, per di più, il sistema non funziona: la Corte dei conti ha di recente evidenziato che nei primi mesi del 2012 le entrate fiscali sono diminuite di 3,5 miliardi di euro».

I problemi più frequenti. Quelli registrati dall’Ape riguardano soprattutto le pertinenze, ossia soffitte, garage, cantine. Grandi difficoltà anche sulle comproprietà, anche fra coniugi o tra fratelli. «E sulla prima casa di una figlia, non ritenuta tale perché all’anagrafe risulta residente ancora con mamma e papà, pur se domiciliata altrove».

Le conseguenze vere. Le conseguenze vere, al di là delle lagnanze, sono assai numerose. «Ci è stato segnalato un crollo nelle compravendite immobiliari, soprattutto perché non ci si fida più ad accendere mutui. Si dice: mi posso permettere di pagare 800 euro al mese, ma se poi ci metto l’Imu diventano 900. Per un aumento del genere non si muore, semplicemente si rinuncia». Aumenteranno, anzi stanno già aumentando, i canoni d’affitto, «e aumenteranno i contenziosi e gli sfratti per morosità». Non staranno tranquilli neanche gli affittuari attuali. «Nel 3+2, in caso di aumenti di imposizione fiscale, c’è la possibilità di aumentare il canone».

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