Imu senza sconti, regna l’incertezza

Alle proteste di sindacato e artigiani si aggiunge quella della proprietà edilizia. Boscarolli: «Colpito il turismo»



BOLZANO. Il rientro dalle vacanze e l’inizio anticipato della scuola riporterà i bolzanini di colpo alla “normalità”. Quest’anno, ai primi di settembre ci sarà una scadenza inedita: la seconda rata dell’Imu che andrà pagata con una prima tranche in settembre e una seconda in dicembre. Un modo brusco di ritornare alla “normalità”delle scadenze fiscali. Sul fronte Imu, regna l’incertezza: dopo la promessa del sindaco Spagnolli di uno sforzo del Comune di Bolzano per ridurre le aliquote della seconda rata, è arrivato il no del vicesindaco Ladinser che a metà della settimana scorsa ha parlato di «pochi spazi per una diminuzione. La parte da pagare allo Stato è troppo alta e pare proprio che Roma non voglia concedere nulla».

Il gettito complessivo dell’ Imu a giugno è stato di 118,023 milioni, di cui 43,861 allo Stato e 64 al Comuni. E le varie categorie economiche e sociali stanno chiedendo di avere la mano meno pesante con la seconda rata. Già i sindacati si erano espressi contro un’Imu così pesante, poi gli artiginai aloatesini della Cna avevano chiesto ai Comuni di abbassare le aliquote a carico di famiglie e imprese. Ora il presidente dell’Associazione proprieta edilizia, l’avvocato Alberto Boscarolli, descrive un panorama poco rassicurante, «dominato dall’incertezza». «Sembra tutto sospeso: chi è in affitto e aveva intenzione di comperare aspetta che i prezzi delle case di abbassino, chi ha due o tre appartamenti incomincia a fare i conti con una tassa pesante e con l’idea che sarebbe meglio vendere qualcosa su un mercato che non è certo stimolante, in questo momento di crisi. «Mi trovo in vacanza in Sardegna e vedo cartelli con la scritta “vendesi” dappertutto. I commercianti si sono sempre lamentati ,ma ora la situazione sta davvero cambiando: la crisi almeno sul turismo sta incidendo parecchio: siamo a fine luglio e qui c’è poca gente in giro, molta meno degli anni scorsi».

E i Comuni altoatesini sono in stato di allarme. «Sembra che lo Stato voglia prelevare dai Comuni altoatesini più di quanto era stato concordato», annunciava nei giorni scorsi il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher. La stima è di 28 milioni più del previsto dovuti dall’Alto Adige a Roma. Non c’è ancora una comunicazione ufficiale, ma i segnali già arrivati sono sufficienti per mobilitare i sindaci, che hanno chiesto al deputato Karl Zeller (Svp) di depositare una interpellanza urgente alla Camera. Se questa sarà la situazione, chiarisce Kompatscher, «i Comuni avranno le mani legate».Questa la situazione. Se la prima rata ha fruttato ai Comuni 64 milioni, la seconda dovrebbe portarne altrettanti. Nel complesso i Comuni incasserebbero dall’Imu 128 milioni di euro, «ma con l’Ici erano stati 84. Quindi la nuova tassa ha portato ai Comuni 44 milioni più dell’Ici». Da qui le prime avvisaglie che Roma voglia tutti i 44 milioni, non i 16 pattuiti. 28 milioni in più.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità