In Alto Adige arriva la tessera digitaleper pagare tasse e servizi sanitari

Un’unica tessera per prenotare le visite mediche, pagare ticket ospedalieri e tasse comunali, richiedere licenze e contributi, accedere alle banche dati della pubblica amministrazione. In Alto Adige sarà introdotta nel 2011 e andrà a sostituire l’attuale tessera sanitaria



BOLZANO. Un’unica tessera per prenotare le visite mediche, pagare ticket ospedalieri e tasse comunali, richiedere licenze e contributi, accedere alle banche dati della pubblica amministrazione. In Alto Adige sarà introdotta nel 2011 e andrà a sostituire l’attuale tessera sanitaria.
 I tecnici la chiamano “carta unica dei servizi digitali”. Sostanzialmente è una tessera dotata di chip, del tutto simile ad un bancomat, con la quale si potrà accedere a tutti i servizi pubblici erogati in rete. «Sono moltissimi, e nei prossimi anni aumenteranno ancora di più», afferma l’assessore provinciale all’informatica Roberto Bizzo.
 Ieri la giunta provinciale ha approvato la delibera che sancisce la sua introduzione a partire dal 2011. A fine anno in Alto Adige scade infatti la tessera sanitaria. Sostituirla costerebbe alla Provincia circa 1,5 milioni di euro. E allora, visto che bisogna comunque spendere, la giunta ha pensato di approfittare dei contributi del Fondo sociale europeo e di candidarsi come provincia in cui realizzare questo progetto pilota. In questo modo il costo supplementare di 3 milioni di euro (rispetto alla semplice sostituzione della tessera sanitaria), verrebbe coperto per circa la metà.
 Al presidente della Provincia Luis Durnwalder l’idea piace: «Si potrebbero semplificare le procedure, in un’unica carta potremmo unificare servizi che vanno dal bancomat all’entrata dei musei, dalla carta valore per i trasporti pubblici allo skipass». Bizzo sottolinea il vantaggio per le imprese: «Si tratta di un grande passo verso la sburocratizzazione. Dai permessi ai pagamenti, la tessera permette di velocizzare i processi e semplificare i rapporti tra l’azienda e la pubblica amministrazione».
 Il funzionamento è semplice: la tessera viene inserita in un lettore (tutti gli sportelli pubblici ne avranno uno e saranno rilasciati anche a privati o imprese che lo richiederanno) e permette così l’identificazione certa dell’utente. Un codice segreto eviterà abusi: ad esempio in caso di smarrimento o furto, la tessera non potrà essere utilizzata da una persona diversa dal legittimo proprietario. Una volta effettuato l’accesso, si potrà accedere ai vari servizi: comunicazioni obbligatorie di lavoro, gestione dei contributi, accesso alla documentazione per le gare d’appalto, richieste di licenze, visure catastali, calcolo e pagamento Ici, versamento di tasse e tributi locali, pagamento dei ticket, prenotazioni di visite sanitarie. Ma i lettori potranno essere installati ad esempio sugli autobus o all’entrata dei musei: anche in questo caso basterà infilare la tessera per poter salire sul bus o pagare l’ingresso al museo.
 La tessera non potrà però essere utilizzata come carta di identità: sulla “smart card” non è infatti presente la fotografia del proprietario. «Una limitazione del servizio, ma anche un accorgimento per tutelare la privacy», afferma Bizzo













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