In centinaia per la Bolzano segreta del Fai

Successo per la maratona di autunno nella città, tra sacro e profano. E l’associazione scommette sui giovani


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La Bolzano antica del commercio, certo. E la Bolzano sacra, meno conosciuta, degli ordini religiosi, che vi rivestirono un ruolo importante, anche per la collocazione tra nord e sud. «Tra sacro e profano» è il tema scelto dalla delegazione bolzanina per la FaiMarathon di ieri, in contemporanea con le altre città italiane. Un successo, come sempre gli eventi del Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. Centinaia di persone hanno visitato le quattro chiese scelte per la giornata di ieri, da sole o con le guide volontarie. Alle tradizionali Giornate di Primavera del Fai, l’associazione da cinque anni affianca la FaiMarathon. «Le giornate di primavera sono diventate famose grazie alle porte aperte in luoghi non accessibili. Le giornate autunnali offrono invece percorsi inediti in luoghi che fanno parte della vita quotidiana», racconta Simona Kettmeir Altichieri, capo delegazione del Fai provinciale. Per la maratona di autunno il Fai scommette sui giovani. L’organizzazione è affidata al gruppo guidato da Valentina Failo. L’itinerario di ieri ha toccato la chiesa dei Cappuccini, la chiesa dei Domenicani, la chiesa dei Francescani e la chiesa di San Giorgio dell’Ordine Teutonico. Tra un luogo e l’altro, i visitatori sono stati accompagnati da una guida speciale, in costume, Cesco da Fiesole, che ha raccontato la Bolzano «profana» del 1399 (alias Massimo Prandini, della associazione Ulrich von Starkenberg), tra commercio, artigiani, contadini e nobili inurbati. Dentro le chiese, il racconto della loro storia e delle bellezze, affidate ai volontari del Fai e ai frati, con l’eccezione della chiesa di San Giorgio, che ha avuto come guida l’ex sovrintendente Stampfer. «Abbiamo scelto il percorso tra sacro e profano per offrire uno sguardo meno conosciuto su Bolzano, che è stata certamente una città strategica per il commercio, ma in essa hanno avuto un ruolo importante anche gli ordini religiosi», racconta Valentina Failo. Si va dall’elitario Ordine teutonico, cui avevano accesso solo i nobili di quarta generazione (dopo la tempesta napoleonica rinacque come ordine sacerdotale), ai francescani impegnati nel Medioevo nella «sfida» per la supremazia teologica nella Chiesa, «che perdemmo a vantaggio dei domenicani di Tommaso d’Aquino», come ha raccontato il frate-guida, ai Cappuccini del magnifico giardino cittadino. (fr.g.)

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