In piscina coperta umidità dappertutto e muffa sulle pareti

Negli spazi degli spogliatoi gestiti dallo Sportclub Merano L’area è riservata, protesta dei genitori dei giovani nuotatori


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sedici anni fa quando tra mille polemiche il Comune aveva concesso alla sezione nuoto dello Sportclub Merano in uso esclusivo per vent'anni il piano interrato della piscina coperta di via Palade, dribblando pure la società di gestione Meranarena srl, molti avevano sollevato polemiche.

Oggi quelle stesse polemiche tornano addosso al sodalizio bianconero guidato dal caposezione Volker Müller. Ad alzare la voce sono i genitori dei giovani nuotatori che ogni giorno nel periodo invernale frequentano la piscina coperta per gli allenamenti. Gli spogliatoi della piscina, quelli gestiti praticamente in maniera privata dallo Sportclub, con accesso indipendente e ingresso autonomo allo specchio d'acqua, si trovano in uno stato disastroso, allarmante e preoccupante: enormi macchie di muffa sulle pareti e sul tetto, stanze segnate dall'umidità, odori spesso insopportabili. A parlare più di ogni altra cosa sono però le immagini.

Una serie di foto scattate e rese pubbliche dalla BürgerUnion, che con Josefa Brugger partecipa alle elezioni comunali di Merano evidenziano lo stato di degrado degli spogliatoi. Il partito politico però se la prende con il responsabile sbagliato, ovvero Meranarena. Gli spogliatoi pubblici, quelli ai quali accedono i normali fruitori della piscina coperta, compresi gli atleti dell'Aesse Merano, hanno sì sedici anni ma si trovano in condizioni in fin dei conti normali, neppure paragonabili con quello che accade nell'area riservata, il feudo dello Sportclub Merano.

Sedici anni fa, senza che Meranarena potesse metterci il becco, il Comune assegnò praticamente metà del piano interrato della piscina coperta, ancora allo stato grezzo alla sezione nuoto Scm. Il sodalizio bianconero in quegli spazi a spese proprie ha realizzato una piccola reggia: spogliatoi maschili e femminili, un ufficio per la sezione, una palestra pavimentata con parquet e uno spazio pesi. Il tutto collegato con un ingresso autonomo e con le piscine. In cambio degli investimenti e dei soldi messi dall'Scm, il sodalizio ha ricevuto quegli spazi in uso gratuito per vent'anni. Per i primi anni tutto bene, poi sono iniziati i problemi: le bollette da pagare, in particolare quelle per gli asciugacapelli elettrici (botte da 5/6 mila euro l'anno), le pulizie e le manutenzioni ordinarie, comprese nel contratto e sempre meno soldi per star dietro a un impianto che invecchia in fretta. A creare problemi, da sempre, sono le vasche tecniche di compensazione interrate. Meranarena per 4 volte ci ha messo le mani in questi primi sedici anni. Già due anni fa la società presieduta dall'avvocato Federico Mattei ha teso la mano allo Sportclub, proponendo di occuparsi della manutenzione, ma a patto di ricevere di ritorno gli spazi esclusivi dell'Scm. Niente di fatto, lo Sporclub avrebbe voluto ottenere il finanziamento per i lavori in cambio di nulla. Se ne riparlerà nel 2018, quando la convenzione ventennale scadrà e gli spazi torneranno in capo a Meranarena, a mano di un altro colpo di scena.

Nel frattempo c'è da giurarci che le muffe e le infiltrazioni negli spogliatoi riservati dell'Scm rimarranno al loro posto per i prossimi tre anni con buona pace di genitori e nuotatori.













Altre notizie

Attualità