In settemila per Ligabue in un Palaonda «blindato»

Sold-out per il concerto del rocker di Correggio, ingenti le misure di sicurezza I fan più affezionati in fila dal primo mattino per assicurarsi un biglietto



BOLZANO. E alla fine, il “Liga” arrivò a Bolzano. In settemila, ieri sera al Palaonda, hanno cantato e ballato con il rocker di Correggio, che nei mesi scorsi aveva dovuto sospendere per due volte il tour in supporto all’album “Made in Italy” a causa di problemi alle corde vocali e rinviare la data bolzanina, inizialmente prevista per il 19 aprile scorso. Alle 21, dal palco della grande struttura di piazza Fiera sono risuonate le note de “La vita facile”, brano dell’ultimo album del poliedrico artista emiliano che ha firmato la regia del suo terzo film, dopo i fortunati “Radiofreccia” e “Da uno a dieci”, il cui titolo è lo stesso dell’album. Il concerto è poi filato via, frizzante e gustoso con un buon bicchiere di Lambrusco, con gli altri 23 brani in scaletta. Un ottimo mix di brani recenti e vecchi cavalli di battaglia (da “Certe notti” a “Urlando contro il cielo”) in grado di soddisfare un pubblico che ormai abbraccia almeno due generazioni e che anche ieri ha visto fianco a fianco genitori e figli, ballare e cantare a squarciagola. Giovanissimi i fan che si sono aggiudicati i primi posti davanti alle biglietterie di fronte al Palaonda, in attesa fin dal primo mattino per accaparrarsi i posti migliori. Meglio di loro hanno fatto solo i ragazzi iscritti al fan club barMario che hanno un trattamento “speciale” e precedenza nell’acquisto dei ticket. Qualcuno di loro, comunque, era arrivato già giovedì e ha passato due notti in tenda a scanso di brutte sorprese.

In pole position c’erano le sorelle bolzanine Giulia e Antonella Biondolillo, rispettivamente 22 e 29 anni. Giulia, studentessa di biotecnologie a Bologna è salita appositamente per il concerto. «Questo è il terzo a cui assisto – spiega Giorgia – dopo quelli dell’Arena e di Milano. Non potevo certo perdere questo». Ieri è arrivata alle 8.30 e ha tenuto il posto anche per la sorella, che lavora in una scuola materna del capoluogo altoatesino.

Poco più in là, sedute a terra in un’altra delle corsie che portano alle biglietterie, ci sono Letizia Poli e l’amica Beatrice De Gaetanis, anche loro bolzanine e anche loro arrivate attorno alle 8. Stoiche, sedute sotto il sole per ore, hanno tenuto con la postazione con determinazione da veterane.

Angela Pasco, invece, è salita da Trento, insieme all’amica Valeria Iseppi, entrambe ventiduenni. Si sono svegliate presto per essere a Bolzano davanti alla struttura bolzanina. Ma ha stupire non è tanto l’impegno mattutino profuso dalle due giovani studentesse, quanto il fatto che Angela, studentessa a Verona, abbia già assistito a ben 10 concerti del Liga e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Una giovanissima veterana, insomma, usando un ossimoro. Dall’altra parte della Il clima quasi primaverile ha aiutato i fan più giovani fedeli a cui, poi, con il passare delle ore si sono aggiunte altre centinaia di persone. I camion con i gadget e le magliette del tour e le insegne erano stati piazzati da ore e, nel pomeriggio, quando l’evento ha cominciato a “caricarsi” e dopo un briefing in questura, sono arrivate anche le forze dell’ordine. A coordinarle la dottoressa Maria Chiara Bacca, dirigente della Squadra volante della Questura. Una presenza massiccia - varireparti di polizia, carabinieri e polizia municipale -, ma discreta, che ha vegliato per tutta la serata, controllando che tutti si divertissero in totale sicurezza. Ligabue e i suoi musicisti, intanto, hanno continuato ha suonare i brani che sono stati per un trentennio la colonna sonora di tanti italiani. Come sempre il “Liga” non ha mancato di scambiare qualche battuta con il pubblico e a chiudere la serata sono arrivati i brani storici come «Non è tempo per noi», «Lambrusco & pop corn», «Balliamo sul mondo», «Tra palco e realtà», «Certe notti» e, da ultimo, «Urlando contro il cielo». (p.t)













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